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I calciatori inglesi contro il taglio degli stipendi: “In che modo aiuterebbe gli ospedali?”

La PFA, l’Assocalciatori inglese, ha reagito con disappunto alla proposta della Premier League di tagliare del 30% gli stipendi dei calciatori. Il punto di vista è stato comunicato attraverso una nota ufficiale: “Con il taglio 200 milioni in meno di tasse per il governo. In che modo aiuterebbe il sistema sanitario?”.
A cura di Redazione Sport
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In Premier League è scontro sul taglio degli stipendi per fronteggiare i danni economico causati dall'emergenza Coronavirus. Il tema è caldo anche in Italia, con discussioni in corso tra i club di Serie A e Assocalciatori per avvicinare posizioni che restano distanti. Ma la spaccatura che si è registrata in Inghilterra, per ora, è su livelli superiori. Perché ci sono state già due prese di posizione ufficiali in aperto contrasto tra loro: quella delle società di Premier, che hanno chiesto pubblicamente una riduzione degli stipendi dei calciatori pari al 30%, e quella degli stessi giocatori, attraverso la PFA, l'associazione che li riunisce in Inghilterra.

In una nota molto articolata, la Professional Footballers' Association spiega così la reticenza ad operare un taglio dei compensi: il taglio degli stipendi porterebbe anche ad una perdita fiscale per le casse del governo inglese.

La proposta di riduzione salariale del 30% su un periodo di 12 mesi equivale a oltre 500 milioni di sterline e una perdita di contributi fiscali per il governo di oltre 200 milioni di sterline. In che modo questa perdita può aiutare il sistema sanitario nazionale? Questo è stato preso in considerazione nella proposta della Premier League? Il segretario alla salute, Matt Hancock, ha tenuto conto di questo quando ha chiesto ai giocatori di fare un taglio salariale?

Il dibattito sugli stipendi dei calciatori in Inghilterra è stato piuttosto acceso in queste settimane, con il segretario alla salute Hancock che ha invitato apertamente i calciatori ad affrontare un sacrificio, mettendoli – secondo il punto di vista della PFA – anche in cattiva luce. La trattativa, insomma, non è delle più facili e richiederà ulteriori sforzi.

Abbiamo accolto con favore l'opportunità di discutere con la Premier League e siamo felici di continuare i colloqui. Tuttavia, per raggiungere una posizione collettiva per tutti i giocatori della Premier League – per i quali esistono diverse circostanze finanziarie e contrattuali da club a club – richiederà un po' più di tempo.

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