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Fiorentina, morto Giovanni Maggi: giocò nella squadra che vinse lo scudetto nel 1955-56

Giovanni Maggi era il terzo portiere della Fiorentina che nel 1954 conquistò lo scudetto. Impossibile per lui trovare spazio rispetto a Giuliano Sarti ma nella storia di quella squadra è entrato per un’altra ragione. Calciatori come Montuori e Julinho lo scelsero come “sparring partner” prediletto per le sessioni di allenamento sui tiri.
A cura di Maurizio De Santis
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Giovanni Maggi (fonte violanews.com)
Giovanni Maggi (fonte violanews.com)

Giovanni Maggi, ex portiere di Fiorentina e Arezzo, è morto oggi all'età di 83 anni. I tifosi della "Viola" che hanno i capelli bianchi (e quelli più giovani appassionati della tradizione gigliata) si ricorderanno di lui quale protagonista – sia pure non di primo piano – della rosa di Bernardini che nel 1955-56 vinse lo scudetto. Era il terzo estremo difensore e trovare spazio rispetto a Giuliano Sarti e Toros (secondo) si rivelò un'impresa impossibile: per lui ci furono pochissime apparizioni tra i titolari, sempre in amichevole oppure al Torneo di Viareggio. C'è però una curiosità che fa di Maggi una sorta di "amuleto" prediletto da parte di alcuni calciatori della Fiorentina di allora.

A raccontare l'aneddoto è il sito violanews.com che, nell'annunciare la triste notizia sulla scomparsa dell'ex calciatore, ricorda anche come Montuori e Julinho lo avessero scelto come "sparring partner" per le sessioni supplementari di allenamento su tiri, calci di punizione e quant'altro li aiutasse ad aggiustare mira e calibrare tocco del calcio. Classe 1936, originario di Castagneto Carducci (centro in provincia di Livorno), Maggi arrivò a vestire la maglia viola quando aveva 18 anni (nell'estate del 1954) ed ebbe modo di mettersi in mostra nel Torneo di Viareggio (sempre accanto a Sarti).

Nella sua carriera c'è anche un'esperienza tra le fila dell'Arezzo (quattro stagioni, dal 1956 al 1960) con il quale conquistò una promozione in Serie C. Con la maglia degli amaranto toscani giocò in alternativa ai compagni di reparto Nespoli e Mario Rossi accumulando un totale di 82 presenze. Una volta appesi guanti e scarpette al chiodo, Maggi fece ritorno nel suo paese lasciando definitivamente il mondo del calcio.

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