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De Laurentiis ha donato attrezzature mediche all’Istituto Pascale e al Cotugno di Napoli

Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha acquistato da una multinazionale americana che ha sede a Segrate (Milano) attrezzature mediche da destinare all’Istituto “Pascale”. Un primo ordine è stato già effettuato, ne arriveranno anche degli altri così da aiutare i medici in prima linea in questa situazione di emergenza.
A cura di Maurizio De Santis
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Apparecchiature mediche e altro materiale sanitario da destinare all'Istituto "Pascale" e all'Ospedale "Cotugno" di Napoli. Il presidente del club azzurro, Aurelio De Laurentiis, ha acquistato le attrezzature da un'azienda specializzata con sede a Segrate (Milano). Un primo ordine alla multinazionale americana che ha sede anche in Italia è stato già effettuato, ne arriveranno anche degli altri e verranno "spediti" in prima linea: strumenti da utilizzare per aiutare gli specialisti a contrastare la situazione di emergenza sanitaria scoppiata a causa dei contagi di Coronavirus.

E che il massimo dirigente si stesse muovendo in prima persona per garantire il suo sostegno ai medici napoletani lo si era appreso nei giorni scorsi in riferimento alla telefonata tra il presidente e il professor Paolo Ascierto, oncologo e ricercatore italiano che, attraverso la somministrazione di un farmaco (il Tocilizumab), è riuscito a trovare la terapia più efficace per curare i pazienti ammalati di polmonite da Covid-19.

È doveroso da parte mia un ringraziamento al Presidente Aurelio De Laurentiis, per il supporto e la solidarietà dimostrata agli ospedali Pascale e Cotugno in questo momento di grande difficoltà – si legge nel messaggio che il professore, Paolo Antonio Ascierto, oncologo e ricercatore italiano, ha condiviso sui social network -. Ci resta molto da fare ma insieme possiamo farcela, grazie alla ricerca si vince sempre!

Nei giorni scorsi è tornata a casa la prima paziente trattata con il Tocilizumab (farmaco anti-artrite reumatoide): la donna ha 59 anni ed era stata ricoverata in gravi condizioni all'inizio del mese di marzo, due settimane dopo le è stata somministrata la cura con ottimi risultati. "Il farmaco sembra funzionare – ha aggiunto Ascierto – ma noi restiamo come sempre cautamente ottimisti e aspettiamo le conferme dagli studi clinici".

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