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Tamberi dopo la delusione ai Mondiali non si pone limiti: “Se in queste condizioni sono quarto…”

L’oro di Tokyo ha subito digerito l’amarezza per il mancato podio nella finale mondiale di salto in alto: “Era utopia pensare di saltare 2.33 ma l’ho fatto. Ora, nuovo obiettivo: vincere gli Europei”
A cura di Alessio Pediglieri
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Gianmarco Tamberi ha concluso la sua fatica ai Mondiali di Eugene in Oregon, conquistando un amarissimo quarto posto nella finale di salto in alto, stravinta ancora una volta dal suo amico e co-oro olimpico Mutaz Barshim, imprendibile a 2.37. L'azzurro si ferma a 2.33 ma trae l'ennesimo insegnamento da una esperienza che assimila come più che positiva, confermando l'ottimismo e il pensiero positivo che da sempre contraddistingue il capitano della delegazione azzurra ai Mondiali americani.

Altri avrebbero potuto fermarsi al mancato podio, accarezzato solamente per un attimo e visto allontanarsi all'ultimo errore sui 2.33 che hanno consegnato a Gimbo la classica medaglia di legno, il quarto posto ai piedi dei medagliati. Merito di un sempre più divino Barshim che si prende l'oro si 2.37, il sudcoreano Woo (che scalza dal podio l'azzurro che non riuscirà più a risalirci) argento a 2.35 e all'ucraino Protsenko alla stessa misura di Tamberi ma con meno errori. Invece, l'oro olimpico a Tokyo rivive l'avventura a Eugene come una parentesi più che positiva.

La fatica di Gimbo ai Mondiali di Eugene 2022: chiude la finale saltando 2.33 che gli vale il 4° posto
La fatica di Gimbo ai Mondiali di Eugene 2022: chiude la finale saltando 2.33 che gli vale il 4° posto

Arrivato in precarie condizioni fisiche, Gianmarco Tamberi sapeva benissimo che tutto ciò che sarebbe arrivato dopo le qualificazioni sarebbe stato oro, al di là della medaglia per il primo posto. Ad ammetterlo è stato lo stesso azzurro nel post finale: "Ho speso tantissime energie nei salti di qualificazione, ma pensare di concludere la finale saltando 2.33, migliore misura mondiale 2022 prima di questa gara era pura utopia". Colpa dei problemi al nervo della gamba di stacco che non lo hanno mai lasciato in pace: "I dolori al nervo del retto femorale della gamba di stacco si è fatto sentire anche in questa occasione e non posso continuare a gareggiare sotto antidolorifici. Adesso, devo pensare a recuperare e rimettermi in sesto".

Un problema fisico che Gimbo si è portato avanti da settimane e con cui ha dovuto convivere anche nella prova più importante dell'anno, in cui però è riuscito ancora una volta a sorprendere tutti e pure se stesso: "Ogni volta che indosso la maglia azzurra mi trasformo, già stamattina mi sono alzato con una voglia di spaccare tutto. Ovviamente il quarto posto non mi fa felice ma non ho rimpianti: ringrazio tutti coloro che mi hanno sostenuto, qui in tribuna e in Italia davanti alla TV".

Delusione cocente che diventa carburante per Tamberi che non si ferma e, anzi, rilancia la sfida ai microfoni Rai a pochi istanti dalla conclusione dell'amara finale americana: "Chiaramente adesso si pensa subito ai prossimi Mondiali di Budapest, nonché agli Europei di Monaco che restano un chiaro obiettivo da vincere, così come la finale successiva di Diamond League a Zurigo. Se in queste condizioni sono riuscito ad arrivare già quarto in finale ai Mondiali…"

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