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Simon Biles e le ginnaste abusate chiedono un maxi-risarcimento: 1 miliardo di dollari all’FBI

La Federal Bureau of Investigation è stata accusata di non essere mai intervenuta pur sapendo dei fatti dal lontano 2015. Un “silenzio tombale” che rischia di costare una cifra enorme.
A cura di Alessio Pediglieri
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Dopo gli abusi, adesso è arrivato il momento di rivalersi e così, Simon Biles e le altre ginnaste che avevano denunciato gli abusi subiti dal medico Larry Nassar, adesso sono passate al contrattacco chiedendo ufficialmente un maxi risarcimento alla FBI, l'agenzia governativa statunitense che è stata accusata di aver saputo il tutto senza mai intervenire.

1 miliardo di dollari, è questa la richiesta presentata alla Federal Bureau of Investigation per non aver fermato il medico sportivo dopo che era venuta a conoscenza dei fatti ricevendo per la prima volta le accuse contro Nassar, perché oramai è stato accertato che nel 2015 gli investigatori sapevano che il medico era stato accusato di aver aggredito diverse ginnaste, senza intervenire. Tutto ciò ha portato Nassar ad essere libero di continuare a prendere di mira giovani donne e ragazze per oltre un anno, dichiarandosi colpevole nel 2017, dopo le accuse e il processo che lo ha condannato al carcere.

Sono circa 90 le ricorrenti, inclusi i nomi più importanti di campionesse come Simon Biles, Aly Raisman e McKayla Maroney, tutte medaglie d'oro olimpiche e altri 13 ricorsi sono stati depositati nel mese di aprile, da altre ragazze. "Se l'FBI avesse semplicemente fatto il suo lavoro, Nassar sarebbe stato fermato prima che avesse la possibilità di abusare di centinaia di ragazze, incluso me", ha detto l'ex ginnasta dell'Università del Michigan Samantha Roy. Nella stessa udienza, Simon Biles aveva denunciato come un ‘intero sistema' avesse consentito l'abuso mentre McKayla Maroney aveva ricordato di un "silenzio di morte" quando aveva contattato gli agenti dell'FBI di Nassar.

"È ora che l'FBI sia ritenuta responsabile", ha aggiunto Maggie Nichols, un'altra ginnasta che aveva denunciato gli abusi, ma l'iter da affrontare è tutt'altro che semplice: secondo la legge federale, un'agenzia governativa ha fino sei mesi di tempo per rispondere alle richieste di risarcimento presentate e potrebbe fare appello, con una conseguente causa legale. Ma c'è un precedente simile all'attuale: quando avvenne il massacro del 2018 alla Marjory Stoneman Douglas High School della Florida, l'FBI ricevette una soffiata circa cinque settimane prima, senza che venisse preso alcun provvedimento. Il governo, in quell'occasione, accettò di pagare 127,5 milioni di dollari alle famiglie delle persone uccise o ferite.

I fatti risalgono al lontano 2015: la USA Gymnastics, con sede a Indianapolis, aveva denunciato agli agenti locali che tre ginnaste avevano denunciato di essere state aggredite da Nassar, un medico della squadra, ma l'FBI non aprì alcuna indagine formale né informò le autorità federali o statali del Michigan. Solamente nel 2016, a Los Angeles, è stata avviata un'indagine contro Nassar ascoltando diverse presunte vittime, ma non hanno mai allertato le autorità del Michigan e Nassar non è stato arrestato fino all'autunno del 2016, durante un'altra indagine, condotta questa volta dalla polizia della Michigan State University. Tra le tante accuse cui doveva rispondere il medico c'erano diverse aggressioni sessuali oltre ad un caso di pornografia infantile.

Soltanto nel 2021, davanti alle tante accuse contro Nassar, il direttore dell'FBI Christopher Wray ha riconosciuto i gravi errori: "Sono particolarmente dispiaciuto che ci siano state persone all'FBI che hanno avuto la loro possibilità di fermare questo mostro nel 2015 e hanno fallito. E questo è imperdonabile", ha detto Wray alle vittime in un'audizione al Senato. La Michigan State University, che è stata accusata di aver perso l'occasione per molti anni di fermare Nassar, ha accettato di pagare 500 milioni di dollari a più di 300 donne e ragazze che sono state aggredite dal medico mentre la USA Gymnastics e il Comitato Olimpico e Paralimpico degli Stati Uniti hanno stipulato un accordo da 380 milioni di dollari.

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