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Pugile muore dopo 5 giorni di agonia, avversario sotto shock: “Non riesco a togliermi il tuo volto dalla testa”

Luis Quiñones è morto a 25 anni. Il pugile colombiano era stato operato alla testa per un coagulo di sangue al cervello. Le immagini drammatiche del suo combattimento erano state durissime. L’avversario è distrutto.
A cura di Maurizio De Santis
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Le immagini drammatiche del combattimento interrotto dall'arbitro. Luis Quiñones è morto dopo cinque giorni di coma indotto.
Le immagini drammatiche del combattimento interrotto dall'arbitro. Luis Quiñones è morto dopo cinque giorni di coma indotto.

Luis Quiñones non ce l'ha fatta, è morto a 25 anni dopo cinque giorni di agonia. Cinque giorni sospeso tra la vita e la morte. Cinque giorni in uno stato di coma indotto. Il pugile colombiano era ricoverato nell'Unità di Terapia intensiva della Clinica General del Norte, a Barranquilla. Vi era arrivato dopo essere crollato sul ring durante il combattimento, gli ultimi istanti furono drammatici. Le immagini del boxeur che sferra pugni nel vuoto, procede a tentoni e barcolla, con una mano cerca le corde per sorreggersi e poi cade esausto fanno accapponare la pelle.

In ospedale era giunto in condizioni disperate, tali da richiedere l'operazione d'urgenza alla testa per un coagulo di sangue nel cervello. A distanza di 48 ore dall'intervento il bollettino medico aveva lasciato intendere come le speranze di miglioramento fossero ridotte davvero al lumicino nonostante l'assistenza medica e i trattamenti ricevuti: "Il paziente continua a presentare un deterioramento clinico, neurologico, metabolico e funzionale".

Il boxeur sudamericano era stato operato d'urgenza alla testa per un coagulo di sangue al cervello.
Il boxeur sudamericano era stato operato d'urgenza alla testa per un coagulo di sangue al cervello.

L'avversario, José Muñoz, è sotto shock. Quando ha saputo del decesso gli è mancato il respiro e ha sentito un vuoto profondo dentro di sé. Un cazzotto nello stomaco gli avrebbe fatto meno male. "Non avrei mai pensato che un sogno potesse trasformarsi in un incubo terribile – le prime parole concesse ai media -. Il desiderio di vincere e affermarci ci ha messi l'uno contro l'altro ma a causa del destino e della professione che abbiamo scelto ci siamo venuti a trovare in una situazione che non avremmo mai immaginato". 

Lo sconforto è grande, altrettanto il tormento. Sa che questo fa parte del gioco e di uno sport dove tecnica e forza bruta possono essere una miscela letale, ma è durissimo lo stesso sapere che per colpa dei tuoi pugni un'altra persona perde la vita. "Negli ultimi giorni non riesco a togliermi il tuo volto, la tua immagine dalla testa".

La morte di Quiñones è stata inizialmente avvolta dal mistero: la notizia anticipata dalla stampa era stata inizialmente smentita dalla famiglia ma ha trovato conferma qualche ora dopo nelle parole di Leonardo, fratello di Luis. In un messaggio molto toccante condiviso sui social network gli ha reso omaggio raccomandando la sua anima a Dio: "Ci hai preceduto, fratello mio dell'anima. Ora sei nelle ginocchia del tuo padre celeste, che tu adoravi e servivi. Ti amo fratello mio, Luis Quiñones. Sarai per sempre nei nostri cuori".

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