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Paola Egonu si trovò quel messaggio su Instagram, era un genitore: “Sei una stro**a”

Paola Egonu lascia l’Italia e va a giocare all’estero, in Turchia: “Ma non lo faccio per soldi, sono interessata al cambiamento, ad uscire dalla mia comfort zone”. La campionessa di pallavolo racconta fino a che punto possono spingersi gli haters: “Si dimenticano che sono un essere umano”.
A cura di Paolo Fiorenza
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A 23 anni Paola Egonu ha già vinto tutto quello che un'umana può sognare: campionati italiani e Champions League nelle competizioni per club, oro agli Europei e argento ai Mondiali con l'Italia. E poi riconoscimenti individuali a pioggia per una delle migliori giocatrici di pallavolo al mondo: qualche giorno fa ha vinto il premio di MVP del campionato italiano conclusosi con la vittoria della sua Conegliano. Il futuro adesso è all'estero: la Egonu andrà a capitalizzare il proprio status di top player assoluta mettendosi in tasca il ricco stipendio offertole dal VakifBank Istanbul in Turchia.

"Ma i soldi contano poco – spiega la giocatrice veneta al Corriere della Sera – Mi è capitato di rifiutare cifre importanti: quando devo prendere una decisione l'assegno è l'ultima cosa che vado a considerare. Sono più interessata alla crescita legata al cambiamento, a uscire dalla mia zona di comfort. Lo stimolo, forte, per fare un'esperienza all'estero c'è. Giocare fino a 40 anni come Francesca Piccinini? Assolutamente no. Non c'è niente di sbagliato nella longevità ma non è la mia storia: ci sono troppe cose da fare nella vita perché io corra il rischio di giocare a volley per altri vent'anni".

Paola è un personaggio effervescente in campo e brillante fuori, con tante cose a bollire nella pentola della sua vita, dal libro per ragazzi che ha scritto ("18 segreti per diventare stelle") a quelle che chiama il suo "ottovolante": "In me convivono due anime, italiana e africana, e di ciascuna di esse mi piace tutto. In campo mi porto dietro tutta me stessa, nel bene e nel male. A volte mi dico che vorrei essere normale, ma normale è noioso. Mi accetto così, sempre in viaggio sulle montagne russe".

In passato la campionessa di Cittadella ha dichiarato il suo amore per una donna, tornando poi sull'argomento per precisare il suo punto di vista sulla questione: "Ho ammesso di amare una donna – e lo ridirei, non mi sono mai pentita – e tutti a dire: ecco, la Egonu è lesbica. No, non funziona così. Mi ero innamorata di una collega ma non significa che non potrei innamorami di un ragazzo o di un'altra donna. Non ho niente da nascondere però di base sono fatti miei". Oggi svela l'appoggio ricevuto dalla sua famiglia al riguardo, con un discorso di grande accettazione fatto da suo padre: "Non subito ma a un certo punto sì, è successo. Quando ci si sente diversi si tende a nascondersi, a non dire, non se ne parla. Un amore oggi? No, non c'è. Sono tranquilla e aperta. Curiosa di nuove esperienze".

Quanto a episodi di razzismo, la Egonu racconta che "è da un bel po' che queste cose non mi succedono più, per fortuna. Ma l'Italia non è un Paese razzista, di persone cattive in giro ce ne sono poche. A volte noto ignoranza, che è diverso, e un po' di superficialità". Può succedere invece di essere pesantemente insultata per tutt'altro: "La cosa più fastidiosa è quando si dimenticano che sono un essere umano. Ricordo la frustrazione di un genitore che non aveva avuto un autografo per la figlia: sei una stronza, scrisse su Instagram. No, mi dispiace, stronza non sono: sei tu che ignori i ritmi e le esigenze della vita di una professionista dello sport. Quel giorno, dopo la partita, io di autografi ne avevo firmati cento. Al resto sono abituata. Sui social gli haters li blocco, inutile perdere tempo a ragionarci".

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