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Morto Jonah Lomu, leggenda del rugby e degli All Blacks

Il campione di rugby è scomparso all’età di 40 anni verso la mezzanotte (ora italiana). Da tempo era affetto da sindrome nefrosica che lo aveva costretto al trapianto e a dialisi costante.
A cura di Maurizio De Santis
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Morto Jonah Lomu, 40 anni, icona del rugby mondiale e degli All Blacks. Aveva un fisico bestiale per resistere agli urti degli avversari e guadagnarsi l'etichetta di leggenda degli All Blakcs ma una grave e lunga malattia ai reni lo ha ucciso poco alla volta, dopo un trapianto subito nel 2004, una crisi di rigetto nel 2011 e il trattamento di dialisi durato un decennio. Lomu, il gigante vestito di nero (era alto 196 cm e pesava 126 kg), ala agilissima nonostante la stazza fisica notevole (copriva in 10″8 i 100 metri), è scomparso verso la mezzanotte (ora italiana). La notizia è stata confermata dai vertici della federazione neozelandese, dall'ex medico della nazionale, John Mayhew, e ha raggiunto gli appassionati della ‘palla ovale' e di sport assieme alle news sull'attentato di Parigi e poi al clamore sollevato dall'allarme bomba di Hannover. "Siamo distrutti dal dolore – ha ammesso l'ad Steve Tew – e ci stringiamo alla famiglia di Johan, scomparso troppo in fretta. Lui che rappresentava un'icona del nostro movimento e aveva molti fan sia qui, in Nuova Zelanda, sia in tutto il mondo".

"Perdita devastante". Così Nadene Lomu, consorte dell'ex campione, ha definito il decesso del marito che lascia accanto alla madre due bimbi di 6 e 5 anni. Un brutto colpo che scuote fin dentro l'anima. Un brutto colpo, di quelli che in mischia ti manda ko e soprattutto inatteso, considerato che la coppia e la famiglia avevano trascorso qualche giorno di vacanza a Dubai di recente.

Qual era la malattia di Lomu? Sindrome nefrosica, è questa la patologia di cui era affetto: comporta una perdita progressiva delle proteine, disturbi, complicanze e scompensi che si manifestano a livello fisico con una sintomatologia progressiva, a testimonianza dell'incedere della malattia. Uno stillicidio, fino ad arrivare all'insufficienza renale, che può essere arrestato ricorrendo anche al trapianto qualora terapia farmacologica e una variazione della dieta non fossero d'aiuto.

Carriera e record. Lomu era esploso nel Mondiale 1995 – quello vinto dal Sudafrica di Mandela, un successo divenuto copione anche del film Invictus diretto da Clint Eastwood – e deteneva il record di punti nella storia della rassegna iridata: 4 mete messe a segno contro l’Inghilterra nella semifinale iridata di Sud Africa 1995, 7 volte a bersaglio in 4 match di allora, 8 in quella di Inghilterra 1999 per un totale di 15 mete. Un primato raggiunto ma non superato Brian Habana. I numeri lo incoronano: 37 mete in 63 test match con la Nazionale in 8 stagioni (debutto a 19 anni nel 1994 contro la Francia, il più giovane esordiente della storia All Blacks). L'ex campione neozelandese, che ha indossato le maglie di Auckland Blues, Chiefs, Hurricanes, Cardiff Blues e Marsiglia, aveva abbandonato le competizioni nel 2010 dopo che nel 2003 venne colpito da sindrome nefrosica e fu costretto a sottoporsi al trapianto di rene. Nel 2007 era stato inserito dell’International Rugby Hall of Fame per i grandi meriti sportivi.

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