63 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Morto Arrigo Manavello, storico ex presidente del Benetton Rugby Treviso

Il rugby italiano è in lutto. È morto all’età di 84 anni il notaio Arrigo Manavello, famoso per la sua lunga esperienza da presidente del Benetton Rugby. Grande appassionato di sport, l’ex numero uno della squadra trevigiana, ha collezionato risultati importanti sotto la sua gestione: oltre ad aver vinto infatti cinque scudetti, ha contribuito alla crescita dell’appeal dei “leoni” a livello internazionale.
A cura di Marco Beltrami
63 CONDIVISIONI
Foto: www.ilgazzettino.it
Foto: www.ilgazzettino.it

Il rugby italiano è in lutto. È morto all'età di 84 anni il notaio Arrigo Manavello, famoso per la sua lunga esperienza da presidente del Benetton Rugby. Grande appassionato di sport, l'ex numero uno della squadra trevigiana, ha collezionato risultati importanti sotto la sua gestione: oltre ad aver vinto infatti cinque scudetti, ha contribuito alla crescita dell'appeal dei "leoni" a livello internazionale.

Morto Arrigo Manavello, storico ex presidente del Benetton Rugby Treviso

Come annunciato da Ilgazzettino.it, Treviso piange la scomparsa del notaio Arrigo Manavello. Ad 84 anni se ne va una delle figure chiave dello sport cittadino, alla luce della sua lunga militanza nei quadri dirigenziali della squadra cittadina di rugby. Dal 1974 al 1997 Manavello è stato presidente della Metalcrom prima, e del Benetton Rugby Treviso poi, restando dunque al timone della squadra anche nella svolta societaria legata all'ingresso del nuovo sponsor. Sotto la sua gestione i "leoni" biancoverdi hanno vinto cinque scudetti.

Quando Manavello fece cambiare maglia ai giocatori del Rugby Treviso

Arrigo Manavello si è sempre dimostrato un uomo d'altri tempi. Sempre attento ai valori più sani dello sport, negli anni '80 si rese protagonista di un curioso episodio, raccontato poi in un'intervista ai microfoni de ilsole24ore.com: "Vidi una mancanza di impegno da parte dei giocatori e decisi di fare una cosa evidentemente nuova: dissi ai giocatori che non meritavano di portare i nostri colori, per cui nelle domeniche successive avrebbero avuto una maglia completamente bianca. E in tribuna la indossai anch'io, sentendomi a mia volta responsabile della situazione. Volevamo dare un richiamo forte e direi che ci siamo riusciti: la cosa ebbe anche una grande eco sui mezzi di informazione. Ma il sentimento reciproco di simpatia e amicizia con i giocatori non venne mai meno, e ancora adesso capita di incontrarsi e parlare di quella vicenda con il sorriso sulle labbra"

63 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views