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L’incubo di Ewa Swoboda agli Europei, aveva paura di uscire dall’albergo: “Mi molestavano”

La vice-campionessa d’Europa Ewa Swoboda ha raccontato la difficile esperienza vissuta in Turchia durante il torneo continentale indoor. Momenti da dimenticare.
A cura di Marco Beltrami
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Gli Europei di atletica leggera indoor 2023 sono ormai stati consegnati alla storia. Oltre ai risultati (basti pensare alla strepitosa doppietta Ceccarelli-Jacobs nei 60 metri), ci sono da registrare tantissime storie a corredo della competizione che si è svolta in Turchia, e in particolare a Istanbul. Purtroppo non tutte sono positive, come quella raccontata da un'atleta che è tornata a casa con una medaglia d'argento, ovvero Ewa Swoboda.

La velocista polacca classe 1997 non è riuscita a confermare il titolo di campionessa d’Europa conquistato nella rassegna continentale di Glasgow nel 2019 sui 60 metri piani, e si è dovuta accontentare di un secondo posto. Grande soddisfazione comunque per Ewa che ha celebrato il suo risultato, con tanto di giro di campo con bandiera polacca. A prescindere dalla gara, Swoboda ha fatto parlare di sé, anche per le sue rivelazioni sulla situazione ambientale con cui ha dovuto fare i conti in Turchia.

L'atleta infatti ha rivelato di aver avuto qualche problema nei momenti di relax. Quando non ha dovuto fare i conti con gli allenamenti o le gare Ewa ha cercato di godersi un po' Istanbul con delle passeggiate. Le cose però non sono andate come previsto, e infatti ha dovuto fare dietrofront, dopo essersi sentita molto a disagio: "Durante i Campionati Europei, solo una volta ho deciso di lasciare l'albergo per una passeggiata più lunga e me ne sono profondamente pentita – ha rivelato a sportowefakty – Il comportamento dei turchi è stato disastroso".

Insomma quanto accaduto all'esterno del palazzetto dello sport e dell'albergo è stato pessimo per Swoboda, che ha chiesto l'aiuto di due addetti ai lavori per uscire: "Non è normale che durante tutto il campionato ho lasciato l'albergo solo per la sala e un negozio vicino. Tuttavia, questo è l'effetto di una passeggiata più lunga, che ho fatto in compagnia di Paweł Skraba e Michał Kozłowski (persone che creano materiale promozionale per PZLA – ndr). È un bene che non fossi solo in quel momento, perché quando stavamo camminando per la città, i turchi si sono comportati male".

Ma entrando nel dettaglio, a cosa fa riferimento Ewa Swoboda? La vice-campionessa europea ha rivelato di essere stata infastidita e molestata: "Mi fissavano tutto il tempo, alcuni fischiettavano. È stato irrispettoso e molto spiacevole. Era ovvio che si trattava di una cultura completamente diversa, ma anche questo non li scusa. Lascia che si comportino così con le loro donne… Tuttavia, abbiamo ‘regole' diverse. Dopo quell'esperienza non volevo più uscire, e di certo non da solo. Inoltre sono stato quasi investito da un'auto". Insomma un vero e proprio incubo per la ragazza.

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