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Mondiali di atletica 2022 a Eugene

La resistenza stoica di Jacobs, ha corso su dolore: “Sto male, non riuscivo ad avanzare”

Ai Mondiali di Atletica di Eugene il campione olimpico ha conquistato la semifinale nei 100 metri ma con il decimo tempo assoluto. Nella notte tra oggi e domenica gli servirà un miracolo per qualificarsi in finale e sperare in una medaglia: “Mi butto e come va, va”.
A cura di Maurizio De Santis
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Marcell jacobs è in semifinale nei 100 metri ai Mondiali di Atletica ma l'olimpionico si è qualificato per il rotto della cuffia a causa di una condizione fisica precaria.
Marcell jacobs è in semifinale nei 100 metri ai Mondiali di Atletica ma l'olimpionico si è qualificato per il rotto della cuffia a causa di una condizione fisica precaria.
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Il volto tirato e sofferente, lo sguardo perplesso, la faccia di uno che ha capito che gli serve un miracolo. Marcell Jacobs si è qualificato per la semifinale dei 100 metri ma arrivarci s'è rivelato durissimo per il campione olimpico.

Ai Mondiali di Atletica di Eugene gli occhi erano puntati tutti su di lui che a Tokyo 2021 aveva stupito il mondo intero con il doppio oro infilato al collo. Lo aspettavano ai blocchi ma il velocista italiano non è quello di allora.

Nella notte tra oggi e domenica conoscerà il suo destino: alle 3 saprà se circa due ore più tardi (ore 4:50) potrà essere in pista per una medaglia oppure dovrà arrendersi a una condizione fisica che gli fa da zavorra."Mi butto e come va, va", dice alla fine della prova dopo aver dato la sensazione di aver dosato le energie, non aver spinti abbastanza.

Il tempo di 10″04 (secondo nella batteria, decimo complessivo) è sufficiente ma non basta per tenere testa agli americani Fred Kerley (9"79) e Travyon Bromell (9"89) che scappano via a un'altra velocità. E davanti a lui ci sono anche il giamaicano Oblique Seville (9″93) e lo sprinter del Botswana Letsile Tebogo (9″94).

Il velocista lombardo ha ottenuto il secondo tempo in batteria, il decimo assoluto e con un tempo che lo vede 'lontano' dagli americani.
Il velocista lombardo ha ottenuto il secondo tempo in batteria, il decimo assoluto e con un tempo che lo vede ‘lontano' dagli americani.

Loro stanno bene, Jacobs no. Sul tartan di Hayward Field ci è arrivato perché non poteva non esserci, stringendo i denti dopo settimane scandite da una serie di problemi muscolari. Il fastidio al gluteo, mai superato del tutto, è un tormento al quale ha resistito stoicamente.

"Ho corso sapendo di non essere al 100% – ha aggiunto ai microfoni della Rai -. La partenza è stata buona ma non sono riuscito a correre libero come avrei voluto. A un certo punto ho mollato".

Marcell è nelle mani del fisioterapista che dovrà fare magie per rimetterlo in sesto. "Se non ce la fai… se senti che non vai, fermati", gli ha detto l'allenatore, Paolo Camossi. Sarebbe stato come arrendersi e uscire di scena in questo modo proprio non può accettarlo.

La fatica sul volto di Jacobs. Lo sprinter, che ai Giochi stupì il mondo nei 100 metri e nella staffetta 4x100, è giunto ai Mondiali in condizioni difficili.
La fatica sul volto di Jacobs. Lo sprinter, che ai Giochi stupì il mondo nei 100 metri e nella staffetta 4×100, è giunto ai Mondiali in condizioni difficili.

"Sono abituato a un altro me", poche parole che dicono tutto sul suo stato d'animo in questo momento. La dea bendata, che lo aveva aiutato nel Sole Levante, sembra avergli voltato le spalle a giudicare da quanto gli è capitato.

È come se si fosse ripresa, e con gli interessi, tutta la gloria che aveva meritato facendogli una serie d sgambetti: un virus gastro-intestinale a Nairobi lo aveva costretto al ricovero in ospedale; a Savona l'uscita dai blocchi s'era rivelata fatale per una fitta, dolorosa e preoccupante, che gli aveva ‘suggerito' di cancellare dal calendario gli eventi di Diamond League, Roma e Stoccolma.

"Sto male, non benissimo. Dopo questa batteria anche peggio rispetto a ieri, non riuscivo ad avanzare". Gli avversari vanno forte davvero mentre lui si sente a mezzo servizio e con qualche dolorino di troppo. Jacobs resiste.

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