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Bortolozzi, l’atleta dopato a 79 anni: “Sì, ma solo per fare sesso”

L’ex medico, atleta di salto in lungo e salto triplo, si difende: “Il farmaco Dhea genera ormoni e accresce il desiderio…”.
A cura di B. C.
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L’etichetta di dopato proprio non va giù a Giorgio Maria Bortolozzi, 79 anni, pluricampione italiano, europeo, mondiale di salto triplo over 75, risultato positivo a un controllo delle urine di fine febbraio.  Il 79enne ex primario di ginecologia a Treviso che negli ultimi anni si è laureato campione italiano, europeo e mondiale nel salto triplo, ovviamente nella sua categoria, si così giocato i campionati italiani master indoor di Ancona. Ma in un’intervista a Libero Quotidiano, Bortolozzi ha voluto mettere le cose in chiare in merito alle accuse.

L’atleta avrebbe assunto il Dhea, un ormone steroideo endogeno, ossia prodotto dal corpo umano: “Serve all'organismo per generare gli ormoni sessuali, sia nell'uomo che nella donna” spiega lui. “Ma con il passare degli anni la produzione naturale cala. Hanno scritto che il Dhea è come il Viagra, ma non è così. Il viagra è un vasodilatatore, il Dhea mantiene alti i livelli ormonali nel corso degli anni. Insomma mantiene vivo il desiderio” prova a chiarire il 79enne, che assicura come il farmaco funzioni: “Tre o quattro volte al mese riuscivo a farlo, dopo i 75 anni in effetti ho perso un po' di brillantezza. Sapete quanti anziani dopo gli 80 anni fanno sesso? Il 20% secondo statistiche. In compenso il 30% dei cinquantenni senza il Viagra non ce la fa”. Sesso o no, il Dhea è una sostanza considerata dopante: “Non lo sapevo, ma non c'è motivo di considerarlo doping: se presente in quantità fisiologica fa bene. Io ne parlo anche ai miei avversari in pedana. Dopo questa vicenda mi stanno telefonando da tutta Italia” conclude Bortolozzi.

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