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Simona Halep si sente perseguitata dopo il caso doping: “Mi stanno uccidendo”

L’ex numero uno al mondo Simona Halep si è lasciata andare ad un lungo e pesante sfogo dopo il rinvio dell’udienza relativa al caso di positività al doping.
A cura di Marco Beltrami
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Simona Halep non gioca una partita in un torneo WTA da agosto 2022. L'ex numero uno al mondo sta vivendo un vero e proprio incubo, legato alla positività ad un farmaco proibito dall'Agenzia Mondiale Antidoping lo scorso ottobre. Da lì è iniziato il suo calvario, che l'ha portata ad un pesante sfogo legato al rinvio per la terza volta dell'udienza sul suo caso.

Agli US Open 2022 la giocatrice rumena che ha vinto in carriera due Slam (un Roland Garros e un Wimbledon) è risultata positiva al Roxadustat, una sostanza che stimola la produzione di globuli rossi ed è incluso nell'elenco dei farmaci proibiti. La scorsa settimana poi come se non bastasse sono arrivate ulteriori accuse da parte di International Tennis Integrity Agency (ITIA), relative a presunte "irregolarità nel suo passaporto biologico di atleta (ABP). Halep e il suo staff non vedono l'ora di presentarsi in tribunale per spiegare le loro ragioni e sottolineare la propria innocenza.

Mentre tutti erano pronti per l'udienza fissata il 28 maggio, ecco un altro rinvio che allontana il ritorno in campo della tennista. Una situazione che ha ovviamente generato frustrazione in Simona, protagonista di uno sfogo su Instagram: "Ancora una volta, stasera, sono devastata. L'ITF (ITIA) ha rinviato ancora una volta, per la terza volta, la mia udienza di un mese dopo!"

Halep non ha dubbi sulla sua innocenza e alza la voce: "Aspetto di essere giudicato dallo scorso ottobre. A dicembre sono stata finalmente in grado, grazie agli esperti, di dimostrare che il lotto dell'integratore che stavo usando era stato contaminato, il che ha causato il controllo positivo. Ho chiesto, come prevede il regolamento antidoping, una rapida udienza: questo è un mio diritto, è scritto nel regolamento! Sfortunatamente, l'IT (ITIA) ha rinviato la mia udienza tre volte. Negandomi il diritto di essere giudicato da un Tribunale Indipendente. Non permettermi di partecipare a nessun torneo per 8 mesi".

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Delusione enorme per la giocatrice che ha perso tornei e punti: "Ora so che avrò perso gli Australian Open, il Roland Garros e Wimbledon. Senza contare che avrò perso tutti i miei punti e la mia classifica. Non solo stanno uccidendo la mia reputazione, ma anche me come giocatore professionista, e non parlo nemmeno delle conseguenze sulla mia salute mentale. Questa mancanza di rispetto delle regole da parte dell'IT (ITIA) in merito all'audizione rapida che ho diritto ad avere, è così irrispettosa nei miei confronti che non ho più parole…Giustizia ritardata è giustizia negata".

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