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Mourinho svela cosa dice Zaniolo ogni giorno ai compagni della Roma: è il punto di non ritorno

Alla vigilia di Napoli-Roma, José Mourinho è stato durissimo nei confronti di Nicolò Zaniolo che probabilmente rimarrà in giallorosso nonostante abbia chiesto di essere ceduto nel mercato di gennaio.
A cura di Alessio Morra
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Ad ogni azione corrisponde una reazione. È una delle leggi di Newton, vale per la fisica, ma vale per la vita di tutti noi. Nicolò Zaniolo la mossa l'ha fatta, ha chiesto alla Roma di essere ceduto nel mercato di gennaio. Ma i giallorossi non dovrebbe lasciarli in questa sessione di mercato, e ora l'effetto boomerang rischia di diventare un incubo per lui. Il Milan ha fatto un sondaggio, ma poi si è tirato indietro, il Bournemouth un'offerta importante l'aveva fatta al giocatore e alla Roma. Lui ha detto no, affare sfumato e cessione venuta meno. Ora Zaniolo va reinserito in rosa, cosa non semplice per niente. Il giocatore è stato escluso dai convocati per il Napoli ed è stato attaccato duramente da Mourinho.

È diventato una patata bollente Zaniolo, ma non c'è allenatore migliore di Mourinho per dirimere una questione davvero difficile. Il calciatore domenica mattina sarà a Trigoria mentre i compagni saranno a Napoli per preparare la partita contro la capolista. Nella conferenza stampa della vigilia il tecnico portoghese ha fatto i complimenti a Spalletti, ha assegnato già il titolo ai partenopei, ma poi dopo aver risposto a una serie di domande sul Chelsea (in Inghilterra parlano di un suo ritorno), ha dovuto parlare anche di Zaniolo. E non è stato tenero.

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Anzi Mou è stato di una sincerità disarmante. Il portoghesedopo la partita con lo Spezia aveva detto sibillino che il calciatore non sarebbe andato via e così sarà: "Purtroppo però ho ragione io e mi sembra che possa succedere quello che avevo detto dopo lo Spezia. E dico purtroppo perché Nicolò è un mese che dice che vuole andare via".

Non sa se la società lo punirà: "Se ci saranno provvedimenti disciplinari o meno questo non lo so", ma racconta soprattutto due episodi importanti. Uno riguarda il post Spezia-Roma e fa capire quanto siano attaccati alla squadra alcuni giocatori e molto meno rispetto agli altri: "Dopo lo Spezia ho lasciato il giorno libero e il martedì opzionale: tutti quelli che erano in panchina e molti che hanno giocato sono venuti a Trigoria. Questi sono i giocatori che un allenatore vuole. Anche quelli che sono in panchina, se non gioco, so che la squadra prima o poi avrà bisogno di me".

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Ma soprattutto ha detto chiaro e tondo che Zaniolo ha detto alla società e ai compagni di non voler giocare più con la Roma. Parole durissime, che resteranno scolpite nella pietra. Perché d'ora in poi il legame tra il mondo Roma e Zaniolo non potrà essere più lo stesso: "Quando un giocatore dice alla società, e ai compagni, io non voglio giocare nella Roma, io non voglio tornare, io non voglio vestire la maglia della Roma, non voglio tornare ad allenarmi con il gruppo. Dico purtroppo. Perché la situazione ideale è avere giocatori felici. Avevo la situazione che Nicolò il primo febbraio sarebbe stato ancora qui e penso che succederà. Di certo c’è solo che non sarà a Napoli. E io ora penso ai ragazzi che vogliono venire a lottare con me per il club e per i tifosi". 

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