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Conte e la scelta dell’Inter: “Ho ancora tantissimo da perdere, ma io abbatto i muri con la testa”

Antonio Conte invita chi critica la sua Inter a rimarcare piuttosto la straordinaria impresa che i nerazzurri si avviano a compiere vincendo lo Scudetto: “Bisognerebbe dare enfasi e valore a quanto stanno facendo i ragazzi. Venire qua era la scelta più difficile che potessi fare, avevo e ho tantissimo da perdere, ma io ho la testa dura”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Vigilia di campionato per l'Inter di Antonio Conte, impegnata domani contro il Cagliari per provare a blindare ancora di più uno Scudetto che sembra molto vicino ad essere cucito sulle maglie dei nerazzurri. Forti di 11 punti di vantaggio sul Milan e 12 sulla Juve, Lukaku e compagni sono chiamati a non alzare il piede dall'acceleratore. Ed è esattamente questo il messaggio del tecnico.

"Intanto ribadisco che non abbiamo fatto ancora niente, se non ridare credibilità all'Inter, vista oggi come un'antagonista in Italia e in Europa. Anche la nostra finale dello scorso anno è il maggior risultato in Europa di un'italiana negli ultimi anni. Ci manca l'ultimo passo, il più importante, ma non lo abbiamo ancora fatto. Ci auguriamo avvenga, ma sappiamo bene quali delusioni ci possono essere dietro l'angolo. Ho grande esperienza per pensare al presente, eventualmente in futuro si parlerà di qualcosa di straordinario. Non facciamo proclami, dobbiamo stare zitti e pedalare. Vivo molto del presente".

Un presente che non è fatto solo di un vantaggio abissale in classifica a 9 giornate dal termine, ma anche di alcune critiche alla qualità del gioco espresso dall'Inter. Al riguardo a Conte – che già aveva risposto sarcasticamente sul tema dopo aver battuto il Sassuolo, "per l'estetica andremo tutti a un centro estetico e faremo un lifting" – viene chiesto delle parole di Sacchi circa un calcio come quello nerazzurro non pagante in Europa, come certificato dall'eliminazione ai gironi di Champions League. L'allenatore salentino replica senza perdere la calma, ma dalle sue parole trapela la delusione per il fatto di non ricevere i riconoscimenti che ritiene di meritare.

"Penso che bisogna guardare al presente e fare qualcosa di eccezionale in Italia, visto che per nove anni in campionato ha vinto una sola squadra. Dobbiamo continuare a concentrarci su questo e chi parla dell'Inter dovrebbe concentrarsi su questo. Non ha senso fare discorsi futuristici. Bisognerebbe dare enfasi e valore a quanto stanno facendo i ragazzi e non pensare se vogliamo vincere la Champions l'anno prossimo".

C'è tanto orgoglio nell'ex tecnico della Juventus e non lo nasconde: il lavoro fatto da quando nell'estate 2019 è approdato all'Inter è del resto sotto gli occhi di tutti.

"Venire all'Inter è stata la scelta più difficile che potessi fare, sotto tutti i punti di vista, ma non sono una persona che sceglie situazioni di comfort e vive di rendita, sono uno cui piace sempre mettersi in discussione. Penso che l'Inter sia stata il non plus ultra del mettersi in gioco. Avevo e continuo ad avere tantissimo da perdere, ma ho la testa dura e vado avanti pronto ad abbattere anche i muri con la testa".

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