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The Ferragnez 2: la serie

Ferragnez 2 è un déjà vu: fino ad ora, una serie in gran parte già vista nelle stories Instagram

Ferragnez 2 su Prime Video parte con quattro episodi piuttosto loffi. Fatta eccezione per quello d’esordio, in cui si racconta la malattia di Fedez, il resto risulta un insieme di non detti o quasi, comunque con il freno a mano ben tirato. Sostanzialmente, una serie di déjà vu rispetto a quanto già visto su Instagram.
A cura di Grazia Sambruna
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Nelle storie Instagram precedenti. Questo è il disclaimer che potrebbe scorrere in sovraimpressione sotto ognuna delle quattro puntate per ora disponibili su Prime Video di The Ferragnez 2. Un esordio piuttosto loffio per una serie molto attesa. Molto attesa soprattutto perché prometteva di svelare i retroscena del Festival di Sanremo, compresa la presunta e chiacchieratissima litigata tra Chiara Ferragni e Fedez post bacio in bocca tra lui e Rosa Chemical in diretta. All’annuncio del lancio scaglionato della programmazione, l’amara sorpresa: quello che è successo nel retro del palco dell’Ariston verrà raccontato in un episodio speciale che uscirà dopo l’estate. Ed è già mezza delusione.

Quindi, cosa si vede per ora? L’escamotage di raccordo è sempre la loro terapia di coppia dal Dottor Baruh. Intanto, la malattia di Fedez, i Met Gala, la coppia che balla il tango, Chiara che torna al suo liceo di Cremona, un weekend per tutta la famiglia senza smartphone “come negli anni Settanta”. Un po’ poco? Forse sì. Non è, però, quello che si racconta, ma come. Ed è proprio su questo che andremo a concentrarci per analizzare l’esordio di Ferragnez 2.

Chiara Ferragni e Fedez assistono alla premiere di The Ferragnez 2
Chiara Ferragni e Fedez assistono alla premiere di The Ferragnez 2

Nella seconda puntata, assistiamo a Chiara salire su un grattacielo newyorkese, tutta imbragata. Salterà giù? L’impressione, confermata anche da Fedez rimasto a terra, è forse sì. Subiamo la scalinata – che viene definita “arrampicata” – per poi vederla restare sospesa, di schiena e non di faccia, sullo strapiombo. Per cinque secondi netti, sulle note di Chandelier di Sia a conferire epicità al momento. Però, in fin dei conti, nonostante l’attesa e lo storytelling eroico, non è successo nulla. Questo piccolo episodio – in realtà, durerà una ventina di minuti all’interno di una puntata di trenta – potrebbe essere utilizzato come metafora dell’intera serie. O, almeno, di queste prime quattro puntate. Chiara e Fedez raccontano di volersi raccontare a 360 gradi, ma poi non lo fanno. La visione assume dunque i contorni di due ore di teaser (in particolare, riguardo Sanremo) di qualcosa che vedremo e che sarà bello. Ma non adesso. E sulla completa apertura rispetto alle rivelazioni che verranno, visto il rigido contegno con cui il racconto è stato finora gestito, non viene da essere ottimisti.

Grande spazio è dedicato, subito nel primo episodio, al tumore che ha colpito Fedez al pancreas. Le telecamere arrivano fin dentro l’ospedale, anzi fino a un secondo prima che il protagonista entri in sala operatoria. Poi, al risveglio dall’intervento. Il racconto estremamente dettagliato – fin quanto lo sia lo stabilisca la sensibilità di ognuno – va a completare la condivisione di quei momenti concitati già avvenuta via storie Instagram. Grazie ai social, conoscevamo già quali fossero le paure più grandi di Fedez prima e dopo l’intervento. Emozioni a parte, è chiaro, di passaggi sensibili come quello in cui Chiara viene ripresa mentre piange, giustamente spaventata dall'evoluzione clinica del marito.

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A livello narrativo, però, non si può evitare di ricordare come anche lei avesse già dettagliato questa esperienza di grande preoccupazione e dolore attraverso il suo profilo, che ogni giorno parla a quasi 30 milioni di followers. Dunque, e questo si applica a tutte le situazioni che si avvicenderanno sullo schermo, si tratta più di un ripasso per i fan che di un approfondimento vero e proprio. Considerato, poi, che pressoché ogni cosa venga postata dai due gode di enorme risonanza mediatica online, anche chi non dovesse seguirli attivamente, si ritroverebbe davanti a poco più di un déjà vu. A tanti déjà vu. Letteralmente, una serie.

Gli unici momenti in cui Fedez riesce a esporsi un po’ di più, sono quelli in cui la moglie non c’è. E, infatti, va subito a dire cose che, poi, andranno spiegate. Parlando del rapporto con Luis Sal, presente nella serie, per esempio dice: “La differenza tra la mia amicizia con J Ax e quella con lui, è che con Luis non ho mai litigato”. È già meme. Più reel – ovviamente virale – di Fedez che, via Instagram, annuncia che, se le cose tra il rapper e l’altro 50 % del Muschio Selvaggio non dovessero risolversi in tempi brevi, racconterà pubblicamente la propria versione della lite.

Fedez, Luis Sal e Chiara Ferragni
Fedez, Luis Sal e Chiara Ferragni

Ancora una volta, Ferragnez 2 è qualcosa che succederà, ma che non sta accadendo adesso. Non del tutto. Al punto da sembrare una sorta di linea editoriale o, quantomeno, una precisa volontà comunicativa alla base del progetto: basti pensare che l’unica discussione che vediamo, dal terapista, avviene perché i due sono reduci da un litigio domestico. Di cui, però, non ci diranno niente. E allora? E allora Chiara ci viene mostrata super bossy, come nella prima stagione, piena di energie e voglia di fare, con la barra dritta. Fedez, invece, è il solito indolente pantofolaio – passerebbe tutto il suo tempo sul divano e, appena può, lo fa – ma anche riflessivo, meditabondo sulle proprie paturnie in qualunque contesto, dal più tetro al migliore possibile.

Il giorno e la notte, insomma. Però, in qualche modo, si completano o questa è l’idea che vogliono raccontarci. Raccontarci, sempre, fino a un certo punto. Perché aprire le porte di casa alle telecamere di Prime Video per poi fare, fin troppo spesso, il gioco del silenzio (o quello dei mimi)? Alle prossime tre puntate, le prime due giovedì 25 maggio, l’ultima – quella sanremese – dopo l’estate, l’ardua sentenza. Per ora, si parte da tre episodi filler (riempitivi, ndr) e mezzo. Ce li faremo bastare?

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Sto scrivendo. Perennemente in attesa che il sollevamento di questioni venga riconosciuto come disciplina olimpica.
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