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Temptation Island 2024

Titty che getta l’anello di fidanzamento nel fuoco è puro cinema, peccato solo per il dialetto napoletanoide

L’anello nelle fiamme del falò di Temptation Island, la scena più cinematografica della storia del programma. Peccato solo per la scelta degli interpreti: napoletanoidi più che napoletani.
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‘O grande core ‘e Napule, core ca nun se ‘nganna e nun se fa tremmà. Che scena, ieri sera, a Temptation Island. Titty che getta l'anello di fidanzamento nel falò di Temptation Island, le fiamme che cambiano colore e intensità per un istante e il segno di un amore, quello di Antonio perso per le lusinghe delle tentatrice Saretta, ormai perduto per sempre, fatto cenere, dato in pasto al fuoco. Quell'anello carbonizzato all'istante (ma di che materiale era fatto? Ovviamente non è d'oro, ma è uno che vale, sì e no, 18 euro) è la rappresentazione più alta di questa edizione di Temptation Island, spesso fuori asse ma mai come ieri sera connessa con il cuore pulsante del suo pubblico.

Una scena madre. Una scena clou. Tutta colpa del sushi, tra l'altro. Titty è un anno che chiedeva al suo Antonio: "Puorteme ‘a ‘o sushi! Puorteme ‘a ‘o sushi!". Bastava anche uno di quelli all you can eat a 14.90 a pranzo e 19.90 euro a cena, per carità. Titty mica voleva il Sukiyabashi di Jiro Ono. E niente, Antonio al Tokyo 2 non ce l'ha mai portata e alla fine ci ha portato Saretta. E Titty, a giusta ragione, ha messo in piedi la scenata perfetta. Titty, mia cara Titty. Potevi fare di più. Troppo emozionata per ricordarti di mettere un attimo da parte quel dialetto napoletano, parlato malissimo. Un dialetto maltrattato, parlato à la Geolier.

Perché? Tutte le coppie più forti di Temptation Island, fateci caso, sono tutte napoletane. Ma tutte le coppie napoletane sono inconsapevoli del loro reale potenziale. Sono coppie napoletanoidi più che napoletane. Per carità, anche Gigi D'Alessio suggeriva che in amore è meglio una donna "che sbaglia l'italiano, ma che assumiglia ‘e cchiù ‘a mammà". Ma come la mettiamo, quando nostra madre ci ha cresciuto con il dizionario napoletano di Renato De Falco e ci ha cantato le canzoni nel dialetto elegante di Fausto Cigliano, di Franco Acampora e di Angela Pagano?

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Gennaro Marco Duello (1983) è un giornalista professionista. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa di Napoli. Lavora a Fanpage.it dal 2011. Ha esordito nella narrativa nel 2022 con il romanzo Un male purissimo (Rogiosi). California Milk Bar - La voragine di Secondigliano (Rogiosi, 2023) è il suo secondo romanzo.
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