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Teo Mammucari e la frecciatina ad Alessandro Siani: “Mi tolsero Libero per darlo ad altri”

Il conduttore de Le Iene non le manda a dire e racconta a TvBlog che il successo di Libero resta unico: “Mi venne tolto ma era un programma che potevo fare solo io”.
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Il re degli scherzi telefonici, l'imperatore dei villaggi turistici degli anni 2000, Teo Mammucari, si racconta in una lunga intervista a TvBlog. Le recenti esperienze più che positive alla guida de Le Iene, un'edizione rivoluzionata che ha portato grandi soddisfazioni e un duro lavoro: "Dopo tre-quattro puntate il programma ha preso il verso giusto, è decollato". E sul rapporto con Belen: "Era arrivata con l’atteggiamento di chi dice ‘conduco’. Le ho fatto capire che il successo di una conduzione si fonda sulla complicità, non te la puoi inventare sul palco se non ce l’hai nella vita. Se ti fidi, devi lasciarti guidare. A quel punto puoi divertirti".

La frecciatina ad Alessandro Siani

Nell'ultima edizione de Le Iene sono ritornati gli scherzi telefonici. Il tormentone che Teo Mammucari si porta sin dai tempi di Libero: "La gente è contenta, è un segmento carino che alleggerisce il clima tra un servizio e l’altro. Ma mai rifarei un programma sugli scherzi telefonici come Libero". Ma quella trasmissione è un capitolo unico e racconta che gliel'hanno tolto nonostante il 30% di share, che nel 2000 era un assoluto successo.

È come chiedere ad Arbore di rifare Quelli della notte. Il mio Libero faceva il 30% di share. Mi venne tolto, lo fecero altri, ma è una trasmissione che appartiene a me. Oggi vorrei fare un programma pieno di tante cose mie, lo chiedo sempre. Era un programma adatto a quelli con le mie stesse caratteristiche. Non puoi prendere uno diverso da me. Si pensa che un prodotto abbia successo con chiunque, non è così. […] Ci sono trasmissioni che vengono fatte ingoiare al pubblico da decine di anni. Se ti identificano troppo con un programma, non sei più qualcuno, ma quel programma. E slegarsi diventa impossibile.

Libero fu affidato a Teo Mammucari nel 2000, ma nel 2001 fu poi affidato a Paola Cortellesi. Dal 2002 al 2004, invece, il ritorno di Teo Mammucari che aveva deciso di prendersi un anno di pausa dopo l'esplosione della prima edizione. Nel 2006, invece, Teo Mammucari fu escluso per assegnare il programma ad Alessandro Siani. Fu un'edizione particolarmente sfortunata perché il comico napoletano fu sostituito dopo sole due puntate da Max Giusti e Richard Benson con Lucia Ocone.

Uno show irripetibile

In tempi di politicamente corretto, però, non rifarebbe questo show perché tutti "si aspetterebbero le cose identiche di allora":

Si può fare tutto, anche adesso. Però è vero, ormai tutti si offendono per tutto e tutti querelano tutti. Di certo non scherzerei sulle stesse cose di vent’anni fa, bisogna adattarsi ai tempi. Non rifarei Libero perché tutti si aspetterebbero le identiche cose di allora. Andrebbe modernizzato, ci sono tanti modi per scherzare sull’attualità. Per questo non voglio mai guardare al passato.

"Libero" resta uno show irripetibile, pertanto. Forse non è un male. Un pezzo di storia, scritto tra l'altro da Giovanni Benincasa, lo stesso autore dietro il più recente successo di Valerio Lundini.

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