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Giorgino via dal Tg1 delle 20 si affida ai legali: “Glielo hanno detto poco prima della diretta”

Una situazione che secondo Adnkronos nasconderebbe dettagli interni all’azienda ancora non del tutto emersi. Giorgino: “Non sono autorizzato a parlare da disposizioni interne all’azienda”.
A cura di Giulia Turco
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Continua a far discutere il caso della riorganizzazione interna del Tg1 e dello spostamento dei suoi volti più noti dall’edizione delle 20 a quella dell’alba. Una situazione, in particolare quella di Francesco Giorgino, che secondo Adnkronos nasconderebbe dettagli interni all’azienda ancora non del tutto emersi.

Francesco Giorgino intende risolvere il caso per vie legali

A Francesco Giorgino sarebbe stata comunicata la rimozione dall’edizione centrale del Tg1 delle 20 un’ora prima della messa in onda, lo scorso 15 giugno. Lo riportano fonti vicine ad Adnkronos. Un tempismo che spiegherebbe l’atteggiamento piuttosto freddo con il quale il giornalista si è congedato dai suoi telespettatori una volta concluso il Tg: "Grazie dell'attenzione e arrivederci a tutti".

La decisione avrebbe inevitabilmente aizzato malumori già presenti tra i corridoi di Saxa Rubra, considerando che Giorgino aveva già presentato all’azienda i certificati medici che documentavano l’impossibilità di aumentare la sua copertura sui turni delle 6.30 del mattino. “Non sono autorizzato a parlare da disposizioni interne all’azienda”, spiega il giornalista raggiunto da Adnkronos, assicurando di aver già provveduto a gestire il caso per vie legali. “La vicenda è oggetto di valutazione da parte dei miei legali”. 

Anzaldi sconcertato dallo spostamento di Giorgino e colleghi

Mentre l’opinione pubblica si interroga su cosa stia accadendo nella redazione del Tg1, Fanpage.it ha chiesto un parere all’On. Michele Anzaldi, segretario della Commissione Vigilanza Rai, che si è detto piuttosto sconcertato dalla situazione. “Prima la Rai fa crescere questi volti dandogli incarichi, spazio, responsabilità e ora li rimanda alla casella iniziale della carriera?”, riflette. “Se la notizia fosse confermata, ci troveremmo di fronte ad una situazione davvero tafazziana”, continua. "Una rimozione del genere, non motivata da ragioni produttive o di organizzazione del lavoro, farebbe pensare ad un regolamento di conti interno alla redazione".

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