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“Con la nuova tv digitale, non vedremo più niente”, il segnale Rai a rischio per alcune comunità

Cambia il segnale della tv e a partire da domani, i cittadini di alcune zone del Nord Italia rischieranno di non vedere più niente: ecco dove e perché.
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La mappa dei disservizi segnalati a tutt'oggi sui segnali digitali. (Fonte Tv Digital Divide)
La mappa dei disservizi segnalati a tutt'oggi sui segnali digitali. (Fonte Tv Digital Divide)

Dal 3 gennaio, a partire dalle regioni del Nord Italia, i cittadini dovranno risintonizzare nuovamente le proprie televisioni per continuare a guardare i programmi televisivi. È la prima fase dello schema d'intervento previsto dal Ministero dello Sviluppo economico, che dovrà concludersi entro il 30 giugno 2022. Ma, intanto, già da domani i cittadini delle aree montane rischieranno di non vedere più niente per effetto dei mancati ammodernamenti e adattamenti al sistema di ripetitori. "Gravi discrimazioni per i residenti" sostiene Marco Bussone, presidente di Uncem Piemonte.

La protesta

Marco Bussone e Roberto Colombero per Uncem, l'unione dei Comuni e delle Comunità Montane, avvisano che i Comuni di montagna si troveranno da domani in grandissima difficoltà per i mancati interventi di adattamento nelle zone di molti Comuni:

Il nuovo segnale tv rischia di comportare gravi discriminazioni per i residenti nei Comuni di montagna, dove i ripetitori non sono di proprietà delle reti televisive (Rai in primis). In diverse aree del Paese il rischio concreto è che le Unioni e i Comuni, o le Comunità montane, debbano far fronte a spese insostenibili per interventi di adattamento dei ripetitori al nuovo sistema. Il rischio concreto è che vi siano a breve costi ingenti, a carico degli Enti, per il servizio pubblico cittadini a cui non potrà più essere garantita la visione della trasmissioni Rai. Per adeguare un impianto servono almeno 15 mila euro. E vi sono Enti che ne hanno più di dieci di proprietà. Serve un intervento politico del Governo, Mise e Ministero della Digitalizzazione in particolare, per ricercare soluzioni che non impattino sugli enti locali, che non hanno certamente le disponibilità economiche per far fronte ad adempimenti peraltro non dipendenti dalla propria volontà.

Per i presidenti di Uncem è indiscutibile che ci sia discriminazione: "Mentre Mise e Ministero della Digitalizzazione erogano contributi per la sostituzione dei televisori, il problema delle aree montane non è certo l’apparecchio televisivo, più o meno smart. Quanto invece lo sono i ripetitori, che devono essere adeguati". 

La realtà dei comuni montani

L’UNCEM – Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani – è un'organizzazione nazionale unitaria, presente in ogni realtà regionale con proprie delegazioni, che da oltre 60 anni raggruppa e rappresenta i comuni interamente e parzialmente montani le comunità montane e le Unioni di comuni montani, rappresentando complessivamente oltre 10 milioni di abitanti.

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