28 CONDIVISIONI
Belve 2024

Al Bano Carrisi: “Parlare di Ylenia è aprire una ferita, dissero che la nascondevo per pubblicità”

Francesca Fagnani intervista Al Bano Carrisi nella puntata di Belve del 7 marzo. “Parlare di Ylenia è aprire una ferita violenta”, dichiara nel passaggio più doloroso, quello legato alla scomparsa della figlia.
A cura di Stefania Rocco
28 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Al Bano Carrisi è stato ospite di Francesca Fagnani nella puntata di Belve e in onda martedì 7 marzo. Diversi i temi toccati dal cantautore: dalla scomparsa della figlia Ylenia, al matrimonio con Romina Power fino al rapporto con Putin per il quale ha cantato in Russia e per il quale, a pace siglata con l'Ucraina, tornerebbe a cantare.

La scomparsa della figlia Ylenia Carrisi

Sulla scomparsa della figlia Ylenia Carrisi che risale al 1993, Al Bano ha detto: “Parlare della sua scomparsa è come aprire una ferita violenta. È stato l'unico momento dove sono diventato un anticristo, un anti Dio. Mi sono sentito violentato da quella forza superiore che è Dio. Erano notti in cui per dormire prendevo il Lexotan, erano quelle notti che non finivano mai neanche durante la giornata. Quel dolore che si fa sentire anche adesso. Ma io sono cristiano e mi sono detto: ‘Se lui l'ha perso e tutto continua, chi sei tu per ribellarti a questa realtà’. Adesso ho 5 figli, 3 nipoti ma nella bocca la lingua va sempre dove il dente manca". A proposito di quei momenti, ricorda il dolore legato alle illazioni avanzate sul suo conto: "Al dolore si aggiungeva altro dolore. Un giornalista famoso disse che avevo mia figlia nascosta in casa per farmi pubblicità. Lo avrei strozzato. Chiamai il giornale e dissi loro di vergognarsi, che non avevano rispetto per quello che stavamo vivendo io e la mia famiglia".

Il matrimonio con Romina Power e il rapporto con Loredana Lecciso

"Decidemmo di cantare insieme perché, sentendola cantare sotto la doccia, avevo capito che aveva una voce armoniosa. E poi volevo seguire l'esempio dei miei genitori che andavano a lavorare insieme e poi tornavano a casa insieme. Romina l’ho amata più dei miei figli. Era stato un grande amore da ambo le parti, purtroppo poi è finito. Oggi ci vediamo poco. Quando ci chiedono di lavorare insieme, lo facciamo. Pretendo che il rispetto sia il miglior seme di questo rapporto", dichiara a proposito del rapporto con l'ex moglie Romina Power. Oggi accanto ad Al Bano c'è Loredana Lecciso, compagna con la quale ha affrontato una difficile tempesta:

La cosa che più mi dava fastidio in quel periodo era che di tutte le cose che faceva lei era a me che attribuivano la regia. Io non ho mai messo alcun veto ma non volevo alcuna paternità. Ha fatto due figli straordinari, lei è una donna molto intelligente e adesso vediamo la vita che cosa ci riserva. Il pericolo è sempre dietro l’angolo. In quegli anni ha fatto delle cose per le quali ci si chiedeva se avesse coraggio oppure se non conoscesse il mezzo televisivo. Io non le condividevo e non ero solo io. Però ha vinto lei, siamo ancora qua. Non ho mai reagito, sono sempre stato spettatore. Adesso non vuole più andare in televisione. Se mi risposerei? Il matrimonio l’ho fatto, ho già avuto un’esperienza. Quell’ammasso di carte non mi piace più.

Putin e la guerra in Ucraina: “Un po’ di ragione ce l’ha”

In qualche modo una buona parte di ragione ce l'ha, ma ha anche la parte del torto”, ha dichiarato a sorpresa il cantante che ha spesso cantato in Russia a proposito di Putin, "L'Ucraina è sempre stata sotto la giurisdizione russa, la Nato se ne è appropriata". Poi la precisazione: "Il popolo russo è meraviglioso, Putin l'ho conosciuto quando era ancora nel KGB. Questa guerra è terribile, squallida. Io non approvo quello che Putin ha fatto, chi lo approverebbe? Invadere come ha fatto quel paese a me ha dato fastidio, e non solo a me. Ho sempre cantato per il popolo russo, Putin è un russo. Se canterò ancora per lui? Mi auguro che la guerra finisca e io possa fare un concerto della pace nella piazza rossa. Gli umani sono strani. Vediamo come finirà questa drammatica guerra. Se riescono a fare il miracolo della congiunzione, ben venga". Ha preferito però non chiarire la sua appartenenza politica: "Sono apolitico. In passato non dichiararmi comunista mi ha messo in difficoltà. Oggi sono libero. Se Meloni farà un buon lavoro, ben venga".

La denuncia a Michael Jackson

Rispetto invece al presunto plagio per il quale aveva denunciato Michael Jackson (riteneva che la canzone Will you be there suonasse simile a I cigni di Bakala, ha raccontato: “Me ne fece accorgere mio figlio Yari che studiava in America. L’accordo finale era che avremmo dovuto fare un concerto insieme e devolvere il ricavato ad associazioni per bambini. Avremmo potuto cantare I cigni di Bakala, anche la parte corale. Insieme avremmo fatto un botto enorme. Il tribunale mi diede ragione, non è vero che in secondo grado fu stabilito che avessimo copiato entrambi una terza canzone”.

28 CONDIVISIONI
121 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views