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Roberto da Crema Il Baffo: “Rubarono le carte del mio arresto per avvisarmi in cambio di 5mila euro”

Roberto Da Crema conosciuto come Il Baffo racconta a Luca Casadei la sua vita da venditore ambulante porta a porta e re delle televendite. Dai guadagni milionari all’arresto per bancarotta fraudolenta. “Mi misero le manette da un giorno all’altro. Da parte non avevo nulla, era tutto investito nel giro”.
A cura di Giulia Turco
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Roberto Da Crema, conosciuto da tutti come Il Baffo, è stato il re indiscusso delle televendite. Nato in una famiglia contadina, capisce molto presto di volersi inventare un mestiere per vivere solo sulle spalle di se stesso. "Mio padre mi ha sempre detto ‘Non vorrai mica finire a fare la vita che faccio io'", racconta nel corso del podcast di Luca Casadei ‘One More Time'. È così che dopo la scuola inizia a fare il venditore ambulante porta a porta. Sarà il suo primo palcoscenico.

Roberto Da Crema considerato il "Maradona" delle vendite

"Da piccolo mi chiamavano zingarello. Ero scalmanato, nessuno mi voleva tenere". Un'energia che, dopo la scuola, riesce a trasformare in abilità. Il primo lavoro è quello del rappresentante. "Vendevo l'inverosimile. I miei primi risparmi? Li gestivo male, li giocavo tutti", confessa. La grande occasione arriva con la vendita di vasche idromassaggio, che si rivelerà fatale con un incontro preciso. Il marito di una cliente, ammaliato dalla sua capacità persuasiva, gli dirà: "Tu sei il Maradona delle vendite, vieni da me a lavorare in tv". Erano gli anni '80. Fu così che iniziò tutto.

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Il vizio del gioco e la minaccia dello usuraio

I primi esperimenti vanno alla grande, nonostante la novità del mezzo televisivo il venditore si rivela più che all'altezza. "In quello studio chiesi alla signora delle pulizie di mettersi dietro la telecamera. Mi rivolsi a lei come fossi al supermercato. Gridando alla stessa maniera, ma con un mezzo diverso". Roberto Da Crema inizia a fare i milioni di lire. Continuerà a giocare e a indebitarsi.

"Vivevo ancora coi miei. Venne a casa il capo degli strozzini. Loro sapevano che andavo ancora a giocare. Sapevano che gli avrebbero o ammazzato il figlio o portato via la casa. Io però avevo portato i soldi che dovevo con tre mesi di anticipo. Lo strozzino prese la pistola e me la mise in bocca. Mi disse ‘Ti ho visto in tv. Se torni a giocare ti ammazzo'. Fu una grande lezione di vita". 

L'arresto per bancarotta e quelle carte finite tra le sue mani

Negli anni 2000 i suoi fatturati arrivano a cifre stellari, ma ben presto il “sogno” finisce bruscamente. Viene accusato di bancarotta fraudolenta. “In un mese mi trovo ad incassare meno dei costi che ho. Salta tutto. Non avevo nulla da parte, era tutto investito nel giro”, spiega Il Baffo. “Da un giorno all’altro mi misero le manette”.

Un evento non poi così imprevisto perché, come racconta per la prima volta in un’intervista, pochi giorni prima il televenditore aveva ricevuto una voce. “Vengo inseguito da una persona in moto. Mi abbaglia e mi ferma. Mi dice: ‘Sei disposto a darmi 5mila euro? Ho delle carte che ti riguardano, ti arresteranno’. Il mio avvocato mi consigliò di bruciarle. Era una cosa troppo rischiosa”. 

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