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Roberto Brunetti negli ultimi video: “Vivo con reddito di cittadinanza, sconto gli errori con la droga”

“Prendo il reddito di cittadinanza, avevo una pescheria ma con la crisi economica l’ho chiusa, voglio lavorare e ricominciare”, così Roberto Brunetti parlò della sua parabola discendente negli studi di Domenica Live nel gennaio 2021. A Nemo nel 2017 disse: “Le cazzate si pagano, se volete che rifaccia l’attore sto qua”.
A cura di Eleonora D'Amore
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"Prendo il reddito di cittadinanza, avevo una pescheria ma l'ho chiusa, voglio lavorare e ricominciare una nuova vita", così Roberto Brunetti parlò della sua parabola discendente negli studi di Domenica Live nel gennaio 2021. Probabilmente una delle sue ultime apparizioni tv quella nel parterre di ‘vip caduti in disgrazia', spesso organizzato dalla conduttrice Mediaset. In quel salotto, Er Patata lamentò le sue difficoltà economiche, ammettendo anche tutta una serie di sbagli commessi nel passato, soprattutto quelli inerenti la detenzione di stupefacenti, che gli erano costate la carriera comica come caratterista di grandi registi italiani come Leonardo Pieraccioni:

Sono uscito dal carcere. Ora voglio ripartire. Mi hanno trovato con un po’ di erba. Sai quella disperazione che ti porta a fare un po’ di stupidaggini. Ho pagato con due anni di reclusione: 6 mesi a casa, e gli altri alla casa circondariale di Velletri. Nel 2009 sono stato assolto. Poi ho aperto una pescheria (nel 2014, ndr), ma non si lavorava. La crisi, la depressione, mi sono rotto un braccio, la gamba, ho messo la protesi e ho dovuto chiudere l’attività. Prendo il reddito di cittadinanza. Ogni tanto lo alzano e ogni tanto lo abbassano, perché prendo qualche soldino dal cinema, i diritti di immagine, la SIAE.

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Da qui, la spiegazione del crollo economico dovuto anche alla Pandemia: "Con la chiusura dei ristoranti, con la chiusura dei bar, che facciamo? Avevo una pescheria ma l'ho chiusa. Ho avuto bisogno di una protesi al ginocchio e di una protesi all'anca. Ho dovuto chiudere la pescheria perché non potevo assolutamente lavorare e non c'era nessuno che potesse farlo per me. Dopo la pescheria, è successa quella brutta cosa (l'arresto, ndr). Nel 2019 sono uscito, mi sono fatto la protesi al ginocchio. Poi è arrivata la pandemia e mi sono dovuto fare la protesi all'anca".

Il monologo a Nemo nel 2017: "Le cazzate si pagano"

Stesso scenario, stesso monologo, un'unica intenzione: cercare di riscattare la sua immagine dai terribili precedenti giudiziari. Era il 2017 quando si definì ‘attore, cuoco e pesciarolo' prima di lanciare un grido di disperazione, in cerca di una mano tesa che potesse farlo risalire dalla china dei suoi sbagli:

Discoteche, locali, mi davano 5 milioni de lire solo per dire la mia battuta sul Figlio de na mignotta. Poi a un certo punto ho fatto na cazzata e le cazzate se pagano, così la mia vita è andata in fumo, proprio come quel pezzo di fumo che me trovarono sotto la sella del motorino. Il cinema ti chiama di meno, gli amici ti abbandonano, allora ho aperto una pescheria ma con la crisi l'ho dovuta chiudere. Ora faccio come il pesce siluro: ho fatto il pesciarolo, l'attore, ho rifatto il pesciarolo, tante volte volete che rifaccia l'attore io sto qua: a figli de na mignotta.

I guai giudiziari di Roberto Brunetti: la cocaina e l'hashish

Roberto Brunetti, al tempo 50enne, era stato fermato dai carabinieri in via Mameli poiché sorpreso mentre acquistava una dose di cocaina. Dopo la convalida dell'arresto, il magistrato ha accolto la richiesta del pm, disponendo per Brunetti gli arresti domiciliari. Tutto ciò scavò nei suoi precedenti, visto che già nel 2009 era stato trovato in possesso di droga: cento grammi di hashish nascosti nel motorino, una quantità in grado di procurare 550 dosi. Er Patata disse che erano per uso personale, ma i militari effettuarono anche una perquisizione nella sua abitazione, dove trovarono altri 100 grammi di hashish.

L'amore finito con Monica Scattini nel 2011

Per sedici anni è stato il compagno di Monica Scattini, ma poi la loro storia è finita nel 2011. L'attrice morta nel 2015 in seguito ad una malattia, aveva lasciato dentro di lui un ricordo indelebile: ”È stato un grandissimo amore. Erano passati 17 anni. Ho saputo che non stava tanto bene, l’ho chiamata, ci siamo visti al bar, ci siamo presi un caffè, ma lei non parlava, era un po’ arrabbiata. E poi un nostro amico comune, che mi chiamava tutti i giorni, un giorno mi ha chiamato e ho saputo che lei non c’era più”, commentò l’attore ai microfoni di Fanpage.it poco dopo aver appreso la notizia del decesso.

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