Paola Turci: “Mi hanno sempre dato della lesbica, per me non è un insulto”
Paola Turci è una delle artiste più note del panorama musicale italiano, non particolarmente avvezza a raccontare del suo privato, in una intervista rilasciata al settimanale Oggi si è esposta in merito ad alcuni temi che riguardano ciò che accade nella sua vita lontano dai riflettori.
Le dichiarazioni sul suo privato
Un'intervista schietta che racconta un lato, forse inedito, della cantante che, però, non esita a dire la sua in merito a chi le contesta di non aver mai voluto rivelare nulla della sua vita sentimentale anche quando negli anni sono emerse foto o indiscrezioni che la volevano accanto ad una donna, come successe con Francesca Pascale nel 2020, quando furono beccate insieme a scambiarsi tenere effusioni nelle acque del Cilento. Paola Turci, quindi, a questo proposito ha dichiarato:
Mi hanno sempre dato della lesbica, non l’ho mai considerato un insulto. A intenderla come offensiva sono solo gli omofobi o le persone profondamente ignoranti… Avrei potuto mangiarci su quel pettegolezzo, invece ho rifiutato copertine, soldi. Il mio silenzio ha comunicato che non è necessario dire quello che sei. La riservatezza è un valore. E se la sessualità non ha limiti, non è detto che non debba averne la comunicazione della sessualità: raccontare quel che ti piace ti mette in una casella, e per fortuna oggi non c’è più bisogno di sceglierne una.
In una precedente intervista rilasciata al settimanale F, l'artista aveva ribadito la libertà di essere se stessa sempre e di voler amare chi più desiderasse: "Non ho nessuna intenzione di farmi influenzare dai giudizi degli altri e rinunciare ad avere le relazioni che voglio con le persone che scelgo. I pettegolezzi li detesto. In questi mesi, ho vissuto male quello che mi sembra una sorta di accanimento".
La sofferenza nel divorzio
Una scelta, quella di rivendicare il suo diritto a non spiattellare in pubblica piazza il suo privato, nonostante sia un personaggio pubblico. Decisione che deriva anche dall'aver vissuto situazioni non particolarmente piacevoli nel suo passato, per le quali si è trovata a fare i conti anche con il proprio concetto di fede e di appartenenza alla religione: "Mi sono sposata in chiesa, volevo fosse un sacramento. Quando mi sono accorta che il matrimonio non funzionava, ho pensato “non posso divorziare, devo rassegnarmi”. Ma stavo sempre peggio. Finché non ho pensato che non fosse possibile che Dio o chi per lui mi volesse così triste, lontana da ogni possibile felicità. E ho divorziato".