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Nuova tegola su Harry, respinto il ricorso del duca: non avrà la scorta a pagamento nel Regno Unito

In queste ore, il giudice ha respinto il ricorso di Harry. Il duca di Sussex aveva richiesto la scorta durante i suoi viaggi nel Regno Unito, offrendosi di pagarla di tasca sua.
A cura di Daniela Seclì
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L'Alta Corte di Londra ha respinto il ricorso del principe Harry contro il ministero dell'Interno Britannico. Il secondogenito di Re Carlo III e della compianta Principessa di Galles Diana Spencer aveva chiesto di poter pagare di tasca propria la scorta di polizia, perché proteggesse lui e la sua famiglia durante i viaggi nel Regno Unito.

Negata la scorta a pagamento al Principe Harry

Il duca e la duchessa di Sussex, Harry e Meghan Markle hanno perso il diritto alla scorta garantito ai membri della famiglia reale, quando hanno deciso di fare un passo indietro rispetto alla corona britannica e di costruire una nuova vita negli Stati Uniti. Tuttavia, Harry aveva chiesto che venisse messa a sua disposizione la scorta, almeno durante i soggiorni nel Regno Unito. Il principe aveva proposto di pagare personalmente gli agenti incaricati. I suoi legali hanno contestato la versione del Ravec (Executive Committee for the Protection of Royalty and Public Figures), che si occupa della protezione dei membri della famiglia reale e dei personaggi pubblici, e che ha sostenuto di non poter fornire il servizio di scorta a pagamento, perché non sarebbe nell'interesse pubblico.

I motivi della decisione del giudice

Telegraph ha pubblicato le motivazioni date dal giudice che ha respinto il ricorso: "A mio giudizio, Ravec non ha detto che sarebbe contrario al pubblico interesse permettere alle persone facoltose di pagare per un servizio di polizia. Il Police Act del 1996 prevede espressamente il pagamento di alcuni servizi. Il ragionamento del Ravec è strettamente riferito ai servizi di sicurezza che riguardano le sue competenze. Questi servizi hanno una natura diversa rispetto a quelli che la polizia, ad esempio, fornisce ad eventi sportivi o di intrattenimento, perché comportano l'impiego di agenti specializzati e altamente qualificati, ma che sono un numero limitato e a cui viene richiesto di mettersi in pericolo pur di proteggere i loro assistiti". E ha concluso:

Quanto sostiene Ravec è che ci sono delle ragioni legate alla loro policy per cui questi servizi non sono disponibili a pagamento, nonostante altri lo siano. Non riesco a rilevare nulla che sia insensato in questo ragionamento.

Per concludere, dunque, il giudice ha confermato che la polizia, a propria discrezione, potrà decidere di offrire un servizio di sicurezza a Harry e Meghan Markle, ma non può essere obbligata a concedere la scorta sotto pagamento.

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