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Lars von Trier ha il morbo di Parkinson: “Continuerà a girare la terza stagione di The Kingdom”

Il regista continuerà la produzione della terza stagione di The Kingdom, la serie tv iniziata nel 1994. Ma saranno ridotte le interviste: “Sarà più riservato”.
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Lars von Trier soffre di morbo di Parkinson. Lo ha annunciato la Zentropa, sua società di produzione. Il cineasta danese, simbolo del cinema degli anni 2000, sarebbe sereno nonostante tutto. Nel comunicato si riferisce che continuerà la produzione della terza stagione di The Kingdom, la serie tv che il regista ha iniziato nel 1994. Il regista, si legge nel comunicato, "sta ricevendo le sue cure serenamente" tuttavia "preferisce mantenere un profilo basso nei giorni a venire". La malattia, si legge, ridurrà al minimo le interviste e gli interventi in pubblico.

La carriera

Lars von Trier è uno dei riferimenti assoluti del cinema contemporaneo. Proprio "The Kingdom" è stato il primo grande successo del regista: con una storia a metà strada tra la commedia e l'horror, il nome di Lars von Trier inizia a diventare di culto. Tre anni dopo, esce "The Kingdom 2". Nel 2000 con "Dancer in the Dark", sfruttando la popolarità della cantante Björk, conquista pubblico e critica con un musical girato interamente in digitale. Tre anni dopo esce "Dogville" con Nicole Kidman. È il primo tassello di una trilogia dedicata agli Stati Uniti d'America completata da Manderlay con Bryce Dallas Howard e Il grande capo. Nel 2009 esce "Antichrist", un horror gotico con Charlotte Gainsbourg e Willem Defoe. Nel 2011 esce "Melancholia" con Kirsten Dunst. Il 2013, diviso in due parti, esce Nymphomaniac. Il regista ha girato due versioni del film: una soft e un'altra hardcore, utilizzando, come spesso accade nella sua filmografia, attori hard come controfigure.

L'ultimo film

L'ultimo film di Lars von Trier è stato "La casa di Jack", uscito nel 2018, con Matt Dillon. La pellicola segue le vicende di Jack, serial killer con attitudini filosofiche e artistiche. Dopo un omicidio decide di sfidare la polizia dello stato di Washington e realizzare una serie di brutali omicidi, da lui considerate come opere d'arte. Secondo il regista è "il film più brutale che io abbia mai realizzato".

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