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Gerard Depardieu si scaglia contro l’ex amico Vladimir Putin: “Eccessi folli e inaccettabili”

In passato, l’attore aveva definito Vladimir Putin come simile a Giovanni Paolo II. Dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, ritiene che sia responsabile di “eccessi folli e inaccettabili”.
A cura di Daniela Seclì
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Gerard Depardieu cambia idea su Vladimir Putin. L'attore, che in passato lo ha spesso appoggiato, oggi parla di "folli, inaccettabili eccessi". Il settantatreenne ha detto la sua in un comunicato diramato tramite l'agenzia di stampa AFP, dove ha criticato aspramente l'attacco della Russia all'Ucraina. Ecco quanto ha dichiarato.

Gerard Depardieu e l'appello a Putin: stop alle armi

Nel comunicato diffuso da AFP, Gerard Depardieu ha criticato aspramente l'operato di Putin. L'attore ha parlato di "eccessi" che ha definito "folli" e "inaccettabili". Una presa di posizione decisamente netta, che segna una totale inversione di rotta rispetto a quanto aveva detto di Putin in passato. Depardieu ha chiesto lo stop alle armi:

"Il popolo russo non è responsabile dei folli, inaccettabili eccessi dei loro leader come Vladimir Putin. La Russia e l'Ucraina sono sempre stati dei Paesi con un rapporto fraterno. Fermate le armi e negoziate".

Ucraini vittime di una guerra fratricida

Quelle di Gerard Depardieu non restano parole al vento. Si sta impegnando attivamente, infatti, per aiutare il popolo ucraino. In questi giorni, ha assicurato che il ricavato di alcuni eventi che lo vedono protagonista, sarà devoluto interamente agli "Ucraini vittime di questa tragica guerra fratricida". Insomma, una presa di coscienza che sembra cancellare con un colpo di spugna quanto aveva dichiarato nel 2013 sul conto di Vladimir Putin. All'epoca disse:

"Putin è come Mitterrand o Giovanni Paolo II. Non l'ho mai detto prima ma è quello che penso. Vi dico quello che penso di Putin, la nazione russa ha bisogno proprio di una persona come lui con un temperamento russo. Putin cerca di ridare dignità alla sua gente".

Con lo scoppio della guerra in Ucraina, per lui non è più possibile parlarne in questi termini.

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