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Evan Peters dopo Dahmer non accetta più ruoli criminali: “Da ora in poi voglio far ridere”

L’attore ha chiesto disperatamente a Ryan Murphy di proporgli soltanto ruoli “normali” da ora in poi. “Non mi piace far paura. È davvero difficile per me recitare queste parti perché mi mettono alla prova come attore e mi feriscono come persona”.
A cura di Giulia Turco
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Evan Peters non vuole mai più tornare nei panni di un serial killer. Dopo aver spopolato su Netflix con la serie su Jeffrey Dahmer che lo ha condotto dentro la psicologia contorta del mostro di Milwaukee, l’attore ora sogna di poter interpretare finalmente ruoli comici, leggeri e divertenti, e di non restare inchiodato nell’immaginario comune nei panni del criminale.

Ad Evan Peters non piace interpretare ruoli spaventosi

Lo ha chiesto esplicitamente a Ryan Murphy, il produttore e sceneggiatore della serie su Dahmer che lo aveva ingaggiato già per diversi ruoli nel suo American Horror Story. Il suo ultimo personaggio ha avuto conseguenze psicologiche importanti per l’interprete. Non è un segreto infatti che Evan Peters, 28 anni, si sia calato a tal punto nei panni del famoso serial killer da non riuscire più per mesi a riprendere il contatto con la realtà. Per questo ha avuto bisogno di un lungo periodo di decompressione per tornare ad essere se stesso. Inoltre ha chiesto disperatamente al regista di proporgli soltanto ruoli “normali” da ora in poi. “Sono goffo e buffo quando mi muovo”, ha raccontato di recente l’attore. “Non mi piace far paura. È davvero difficile per me recitare queste parti perché mi mettono alla prova come attore e mi feriscono come persona. Voglio far ridere e divertirmi”.

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Cosa ha fatto per calarsi nei panni di Jeffrey Dahmer

Lo stesso Ryan Murphy dopo aver girato la serie ha confermato: Non lo avevo mai visto così. È rimasto per mesi in questo personaggio, penso solo a quanto sia stato difficile”. Per potersi calare a pieno nella mente del serial killer, Peters ha lavorato sulla sua psicologia ma anche sulla sua fisicità. “Dahmer ha una schiena molto dritta, non muove la braccia quando cammina, per questo ho pensato di mettere dei pesi sulle braccia per capire come ci si sente. Ho sempre indossato i suoi occhiali e sono stato costantemente con una sigaretta in mano. Volevo che tutte queste cose fossero una vera e propria seconda natura".

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