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Festival di Sanremo 2023

Che bella Chiara Francini che a Sanremo ha fatto i conti con un passeggino apparentemente vuoto

Quanto è stata bella Chiara Francini che a Sanremo 2023 ha fatto i conti un passeggino apparentemente vuoto per non essere diventata mamma. E quel passeggino è sembrato riempirsi delle storie di chi come lei fatica a vedersi completa in mezzo a tutta questa rabbia e questo amore.
A cura di Eleonora D'Amore
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Quanto è stata bella Chiara Francini che a Sanremo 2023 ha fatto i conti un passeggino apparentemente vuoto. Vuoto per via del suo non essere mai diventata mamma, per non aver assolto alla funzione materna, il primo impiego a tempo indeterminato per una donna.

Ha scelto con coraggio un tema, quello delle childless (o childfree, nel caso sia stata una scelta), e l'ha inserito in quello che non è apparso il solito monologo. Qualcosa che ha affidato le sue intenzioni al teatro, la messinscena di una cruda realtà che ha segnato la sua vita come quella di milioni di donne che ogni giorno hanno a che fare con un'aspettativa inevasa.

Una donna di merda, così si definisce Chiara Francini nel guardare questi 43 anni di vita trascorsi ‘senza saper cucinare, senza marito né figli", riservandosi una severità che è stata percepita come uno strappo. Il giudizio personale che attende dietro l'angolo, quello degli altri, pronti a pesare le scelte come fossero proprie. Questo continuo rincorrersi nell'essere ‘brava e preparata', al tempo stesso incompleta.

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La maternità come promemoria per una gioventù che ormai è finita, come impasse dell'età adulta che non riesce a imporsi nella sua validità. Passeggini, passeggini ovunque, in questa continua richiesta di condivisione di gioia da parte di chi continua a figliare mentre lei continua a cercare il senso di una solitudine che spesso è un macigno.

Lo ha immaginato un figlio che ancora non c'è, che forse c'è sempre stato. Un abito tempestato di cuori a ricordarle che i sentimenti sono parte integrante di questa vita e si manifesta nelle forme più diverse, a volte non omologate. In questo tripudio di flussi di coscienza, Chiara Francini ha spostato l'asticella mostrandosi divisa e irrisolta, incastrata nelle domande che ogni giorno strozzano l'entusiasmo per un percorso che le ha dato tanto pur inciampando in una sottrazione non sempre indolore.

Al di là dell'orario penalizzante, che non le ha consentito di avere una vetrina superiore, le sue parole hanno generato una coda di riflessione ed empatia. E quel passeggino apparentemente vuoto a un certo punto è sembrato riempirsi delle storie di chi come lei fatica a vedersi completa in mezzo a tutta questa rabbia e questo amore.

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Casertana di origine, napoletana di adozione. Laureata in Lingue e Letterature Straniere all'Università L'Orientale di Napoli, lavora a Fanpage.it dal 2010, anno in cui il giornale è nato. Caposervizio dell'area spettacolo.
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