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Alba Parietti racconta il ‘suo’ Ezio Bosso: “Fascino da seduttore, intellettuale unico e irripetibile”

Il racconto inedito di Alba Parietti su un artista scomparso ormai tre anni fa: “Ezio poteva sedurre chiunque, non era un frate trappista, aveva mille sfaccettature e non era facile da gestire”.
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A tre anni dalla scomparsa di Ezio Bosso, Alba Parietti ha ricordato l'artista scomparso con un post su Instagram: "Chi ha avuto il privilegio di conoscerti ti ricorderà sempre", ha scritto pubblicando una foto che li ritrae assieme. Al Corriere della Sera ha raccontato il suo ricordo di un uomo che ha avuto al suo fianco per lungo tempo, un legame di cui non tutti erano a conoscenza: "Averlo frequentato è stato un grande privilegio. Ti stravolgeva, ti portava in una bolla. Era bellissimo, affascinante, seduttivo, spiritosissimo". E su Sanremo: "In 40 anni che vedo Sanremo credo che Ezio all’Ariston resti forse la cosa più indimenticabile. Un’apparizione quasi divina". 

Le parole di Alba Parietti su Ezio Bosso

Il ritratto che Alba Parietti fa di Ezio Bosso è di un uomo assolutamente inedito. Un uomo sicuramente più privato da quello che tutti hanno conosciuto, dalla dimensione pubblica che lo abitato per anni. Come si sono conosciuti: "Avevamo due versioni diverse, io e lui. Bosso si ricordava a Panarea, probabilmente io mi trovavo lì con un mio ex fidanzato. Era prima che scoppiasse la sua malattia". Ma che uomo era Ezio Bosso?

Credo di fargli un vero e grande omaggio se lo descrivo oltre l’immaginario comune di persona sicuramente geniale ma anche bonaria e fragile come spesso viene tratteggiato chi è in difficoltà. Ezio era un pifferaio magico, con le note ti avviluppava. Ti stravolgeva, ti portava in una bolla. Era bellissimo, affascinante, seduttivo, spiritosissimo. Detestava parlare della sua malattia. “Come stai?” era la domanda da non fare. Forse perché eravamo entrambi torinesi, le radici vengono fuori sempre. Con quel tipo di riservatezza mista a discrezione, ma con il gusto del pettegolezzo. Un po’ inglese ma anche perfido».

"Non era un frate trappista, non era facile da gestire"

Alba Parietti racconta della grande capacità di non arrendersi mai, del fatto che fosse anche "molto chic e molto vanitoso": 

Era un ragazzo con un’enorme forza d’animo e una grande capacità di non arrendersi. Combatteva ogni giorno con il tempo che gli rimaneva da vivere. Ogni istante era prezioso e lo doveva spendere al massimo, anche egoisticamente. Da un lato aveva questa bontà e generosità nel darsi al pubblico, dall’altro c’era la necessità di vivere la vita in pienezza, anche con una certa crudeltà per il suo essere altalenante nell’umore. Ezio poteva sedurre chiunque, non era un frate trappista, aveva mille sfaccettature e non era facile da gestire. Era impossibile competere con lui sul piano intellettuale, dovevi prenderlo per quello che era: un’esperienza unica e irripetibile.

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