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Francesca Fagnani: “Belve è un complimento, è chi non aspetta una quota rosa per prendersi il suo posto”

Torna Belve da martedì 1 novembre per tre giorni a settimana in seconda serata su Rai 2. Francesca Fagnani racconta a Fanpage.it i segreti del suo successo, torna sui casi Blasi ed Lamborghini e a chi la definisce antipatica risponde: “È un complimento”. I fuorionda? “Una belvata”.
A cura di Eleonora D'Amore
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Belva è un complimento. Si parte da questo assunto quando Francesca Fagnani spiega cosa si nasconde dietro il successo di un format partito da canale NOVE e arrivato alla seconda serata di Rai 2, dove in questa edizione occuperà un triplice blocco. Da stasera, martedì 1 novembre, per tre giorni la settimana (martedì, mercoledì e giovedì) torna Belve, il fortunato programma di interviste che si prefigge di indagare la parte più feroce delle donne, e non solo.

Dodici puntate per il ciclo di un mese, diversi i personaggi che hanno accettato di sedersi sullo scomodo sgabello di Francesca Fagnani per mostrare la loro parte più agguerrita, determinata e tenace, quella che ha bisogno di essere messa in luce in accezione positiva dopo essere stata a volte fraintesa o non compresa.

Ospite nella redazione di Fanpage.it, la conduttrice di Belve ha accettato di raccontare i segreti del mestiere e di svelare gli ospiti della prima settimana: Wanna Marchi e Eva Robin’s martedì 1 novembre, Nina Moric e Michele Bravi mercoledì 2 novembre, Floriana Secondi e Monica Contrafatto giovedì 3 novembre.

Genesi di Belve: com’è nato questo format?

Belve è nato perché volevo raccontare le donne in modo diverso, siccome in televisione si raccontano le donne solo come vittime, ho pensato fosse arrivato il momento di valorizzare il loro lato vincente.

In che modo?

Facendo un programma di rivendicazione degli aspetti che agli occhi degli uomini sono dei difetti, tipo il carrierismo e l’ambizione, rivendicandoli, appunto, come pregi.

Belve torna a novembre, le regole sono sempre le stesse o sono peggiorate?

Si peggiora sempre.

Come scegli i personaggi da far sedere su quello sgabello?

Lo spettro dell’interpretazione dell’essere Belva è ampio: cerco o persone che hanno un vissuto straordinario in senso etimologico, quindi fuori dall’ordinario, come per esempio le camorriste; o personalità come quella di Monica Contraffatto, soldato bersagliere che ha perso una gamba in Afghanistan e in due anni è diventata medaglia di bronzo alle Paralimpiadi; oppure persone che sono divisive come Nina Moric, Wanna Marchi, Michele Bravi, che è molto più belva di quello che sembra, e la stessa Eva Robin’s.

Francesca Fagnani e Wanna Marchi a Belve
Francesca Fagnani e Wanna Marchi a Belve

Lo sgabello come seduta è una scelta di scomodità voluta?

Certo. Mica li vogliamo comodi, rilassati, sbracati.

Le domande che poni hanno un profilo giornalistico ma anche profondamente psicoanalitico. C’è uno studio che ha sorretto questa attitudine?

Io scrivo l’intervista che è proprio cucita sull’ospite, a parte alcune domande format che sono interessanti proprio dal punto di vista psicoanalitico. Ad oggi, la domanda più scivolosa resta ‘Mi dica un pregio e un difetto’. Resta che le domande più scomode o più intime non le faccio mai all’inizio, altrimenti ti alzi e te ne vai.

Le prime ospiti sono Wanna Marchi ed Eva Robin’s, ma ho letto anche di Alessandra Celentano. Il mondo della danza saprà cose che ancora ignora? 

Non lo so, ne so talmente poco io di danza. Però ha un bel caratterizzo, è perfetta su quello sgabello.

Anche Emma Marrone è sembrata entusiasta all’idea di partecipare. 

Ci stiamo corteggiando, arriverà.

Il "corteggiamento" tra Francesca Fagnani ed Emma Marrone
Il "corteggiamento" tra Francesca Fagnani ed Emma Marrone

Liberatorie inevase come quella di Elettra Lamborghini?

Abbiamo già dato, è stato Massimo Ferrero, Viperetta. Ha fatto una bellissima intervista, alla fine mi si è avvicinato con un fare anche un po’ baldanzoso per usare un eufemismo, e mi ha chiesto di fare dei tagli. È una brutta abitudine che non accolgo, ma non aveva purtroppo firmato la liberatoria, è scappato chiudendosela nella camicia. Ferrero torna.

Una frattura insanabile, non c’è stato più modo di recuperarla?

Non è che nella mia vita prima c’era la Lamborghini quindi la avverto come una perdita incolmabile. Mi dispiace perché era stata molto divertente ma secondo me alla fine non si è ricordata le sue risposte più che le mie domande e non si è sentita sicura di andare in onda.

Ti disse “Il mio matrimonio non sopravviverebbe a un tradimento". Alla luce di quanto accaduto, come vede oggi l’intervista a Ilary Blasi?

È stata molto onesta, a quella domanda ha risposto di no e infatti è andata così.

E pensi che in quel momento fosse sincera?

Non faccio la vivisezione dei pensieri degli altri, soprattutto della fine dei rapporti degli altri. Non sono una macchina della verità, lei però mi pare sia stata coerente con quanto accaduto dopo.

I fuori onda (come quelli di Serena Grandi e Monica Guerritore) sono una tua personale belvata?

Beh si, brava, adesso che ci penso è proprio così (sorride, ndr)

La risposta che in assoluto ti ha spiazzata di più?

Quella di Cristina Pinto, ex camorrista non pentita, dissociata, quando le ho chiesto cosa avesse provato la prima volta che aveva impugnato una pistola per sparare a un uomo e lei mi ha risposto: “Niente”.

“Francesca Fagnani antipatica” è una chiave di ricerca associata al tuo nome. Come la giustifichi?

Guarda che è un complimento (ride, ndr)

Nel dicembre 2018 una delle sue Belve è stata Giorgia Meloni. Le disse che era una leonessa per via della maternità. Oggi a quale animale feroce la assoceresti e perché?

La leonessa ci sta, per tutto. Quando la invitai, mi disse che doveva essere la prima belva e aveva ragione. Per me è un complimento, è chi è determinato, chi non aspetta una quota rosa per prendersi il suo posto. Al netto di qualsiasi idea politica, mi sembra che lei sia un prototipo perfetto.

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A proposito di nomi della politica per questa stagione: Conte ci ha ripensato. 

Conte mi ha chiesto di aspettare, non solo quale edizione. Quando vuole, porte aperte.

Altri papabili o che hanno già accettato? 

Licia Ronzulli mi ha detto di sì, due che mi avevano detto di sì sono diventate ministre, quindi questo Governo mi rema contro.

La Boschi invece?

Lei non l’ho più richiamata.

Il tuo programma è un grande fenomeno social. La diverte pensare di essere diventata un meme vivente?

Sì molto. C’è una creatività sui social incredibile, bisognerebbe fare scouting per gli autori televisivi vista la genialità di certi montaggi e clip.

Il meme che ti ha divertita di più?

L’intervista con il Papa, quando il Grande Flagello ha montato le mie domande e le sue risposte. Mi hanno chiamata per sapere quando era andata in onda, è stato divertente.

Sembri una persona molto schietta, che non le manda a dire in generale, non solo per esigenze di scena. Quanto hai pagato nella vita questo aspetto del tuo carattere?

Onestamente, se diciamo le cose con garbo possiamo dire tutto, non mi pongo mai in modo aggressivo nei confronti degli ospiti, perché non otterrei una risposta. Laura Ravetto ha dato la definizione più bella di tutta la serie: “Ma quel sorrisetto da st***a l’hanno brevettato?”

La schiettezza viene perdonata meno ad una donna?

Non mi pongo mai questioni di genere, non entro mai nella veste della vittima, della donna che ha qualcosa in meno, che non le si perdona. Qualsiasi cosa sia, ce la andiamo a prendere.

Qual è il tuo concetto di limite quando entri nel vissuto di qualcuno?

Ci devo lavorare.

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