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Cristina Scuccia: “Ho tolto il velo e sono stata in bici per ore. La maternità? Ora mi disorienta”

Cristina Scuccia si racconta in un’intervista in cui parla del percorso che l’ha portata a togliere il velo e rispondendo alla domanda su una futura maternità dichiara: “Pensare ad un bambino mio, mi disorienta”.
A cura di Ilaria Costabile
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Cristina Scuccia, ormai ex Suor Cristina, dopo aver raccontato la sua esperienza per la prima volta in tv, nel salotto di Verissimo, si è poi raccontata anche in una lunga intervista al Corriere della Sera, dove ha parlato delle prime cose fatte dopo la decisione di togliere il velo, di quello che le è rimasto e continuerà a custodire della sua esperienza monacale.

La 34enne non disegna un nuovo futuro nella musica, che continua ad essere la sua più grande passione: "Sto iniziando a lavorare ad un progetto discografico e non mi dispiacerebbe se questa mia recente esperienza finisse in qualche brano". Si è poi interrogata sulla possibilità, un giorno, di diventare madre: "Una donna è madre in tanti modi, non necessariamente partorendo il proprio figlio. Ma adesso, pensare di avere un piccino tutto mio, un po’ mi disorienta. Vediamo il Signore cosa vuole da me". 

Le critiche da parte della Chiesa

Sin dalla sua partecipazione a The Voice, Cristina Scuccia aveva attratto a sé non poche critiche dal mondo ecclesiastico, soprattutto per certe scelte inerenti al suo percorso musicale, come quella di realizzare una cover di "Like a Virgin", per alcuni ritenuta sconveniente. Invece, a questo proposito, Cristina racconta al Corriere un aneddoto di cui non molti erano a conoscenza:

È facile giudicare quando non si conosce bene una persona. E invece avrei preferito che mi avessero chiamato dicendomi: ma che stai facendo, vieni qua, parliamone. Io sono tranquilla, non sto facendo nulla di male. E comunque dovrebbero sentire cosa mi ha confidato Billy Steinberg, uno degli autori di quel brano. Che grazie alla mia interpretazione, quella canzone ha riacquistato il suo significato originale. Steinberg mi ha confessato che per il testo si era ispirato al vissuto della moglie, una donna molto cattolica. Poi il pezzo finì nelle mani di Madonna e fu stravolto diventando un brano ambiguo e provocatorio

I primi passi dopo aver tolto il velo

La scelta di spogliarsi dei voti, supportata dalle Suore Orsoline che, tutt'oggi, rappresentano la sua famiglia religiosa, ha destato non poca curiosità e pensando a un'ipotetica reazione di Papa Francesco, l'ex suora ha così risposto: "Lui è il pontefice che preferisce perdere per strada un sacerdote, una suora appunto, purché seguano la loro autenticità". Decidere di lasciare la vita monacale non è stato facile, per cui ogni passo che ha seguito questa decisione è stato fatto con calma, mala prima cosa fatta una volta tolto il velo è stata liberatoria:

Ho preso una bicicletta ed ho pedalato per ore ed ore sul lungomare della mia città in Sicilia. È lì che ho provato la strana sensazione di respirare la vita a pieni polmoni. E poi con i miei colleghi di lavoro sono anche andata a ballare. Le prime volte però non me la sono sentita di passeggiare da sola: mi sono fatta “scortare” dalle studentesse universitarie ospiti del convento di Milano, alle quali peraltro avevo già affidato i miei dubbi esistenziali.

Cristina Scuccia e il rapporto con le tentazioni

La vita monacale determina, necessariamente, la rinuncia ad alcuni aspetti della normalità, come la carnalità: "Si può essere puri nei pensieri, nelle intenzioni. Credo che se si sceglie una vita in convento non è la prima mancanza che si avverte. Però durante la formazione la fragilità umana va affrontata eliminando qualsiasi tabù". Non ha mai avuto problemi con le tentazioni, ma ammette: "Ho dovuto fare i conti con la mia voglia di osare, che a volte andava in contrasto con la mentalità un po’ conservatrice di qualche consorella". 

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