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Brad Pitt: “Non riconosco i volti delle persone ma nessuno mi crede”, la solitudine del divo

Brad Pitt si apre a GQ in un lungo racconto della sua vita professionale e privata, nelle pieghe di ciò che hanno rappresentato le sue dipendenze e in quel senso di solitudine profonda che non è mai andato via. E sulla prosopagnosia, ovvero l’incapacità di riconoscere i volti delle persone: “Nessuno mi crede, voglio conoscere un’altra persona che ne soffre”.
A cura di Eleonora D'Amore
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Dal 25 agosto sarà al cinema con Bullet Train, diretto da David Leitch. Brad Pitt lo conosce dai tempi di Fight Club (1999) perché in quel periodo il regista gli faceva da controfigura, come poi è successo anche in Troy e Mr & Mrs Smith. GQ ha raggiunto il divo di Hollywood nella sua casa in stile Craftsman sulle colline di Hollywood ed è lì che con la scrittrice statunitense Ottessa Moshfegh ha dato il via a un lungo racconto della sua vita professionale e privata, nelle pieghe di ciò che hanno rappresentato le sue dipendenze e in quel senso di solitudine profonda che non è mai andato via. L'ultima tappa della sua carriera, come una finestra che pare chiudersi sul suo futuro lavorativo, così ha definito questa delicata fase fatta di introspezione e consapevolezze.

La prosopagnosia in assenza di una diagnosi ufficiale

Una solitudine che ha sentito acuita da quando ha iniziato ad avvertire un disturbo simile alla prosopagnosia, ovvero l'incapacità di riconoscere i volti delle persone, altrimenti nota come cecità facciale. Ne aveva già parlato in una vecchia intervista del 2013, ci era tornato su Esquire nel 2020 e adesso su GQ spiega cosa significa soffrirne e non essere creduto quando lo qualificano come un egocentrico distaccato da tutto: "Nessuno mi crede, voglio conoscere un altro che ne soffre". La prosopagnosia è un deficit cognitivo-percettivo, che rende chi ne è affetto incapace di riconoscere le facce delle persone un tempo note e, talvolta, perfino il proprio volto allo specchio o in una foto. Nessuna diagnosi ufficiale ma una forte percezione personale che spesso il divo ha vissuto e vive come un forte limite. In Italia, un caso conclamato fu quello di Luciano De Crescenzo, che non aveva mai taciuto i problemi avuti con la prosopagnosia e le inevitabili conseguenze sulle sue apparizioni pubbliche, via via diventate più che sporadiche.

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Le dipendenze da alcol e nicotina

Sulle dipendenze avute in passato, come alcol e nicotina, Brad Pitt oggi appare piuttosto drastico. Le sigarette, in particolare, non gli consentono mezze misure: "Non ho la capacità di fumarne solo una o due al giorno. Non fa parte del mio modo di essere. Per me o tutto o niente. Mi butto a capofitto nelle cose. Ho perso i miei privilegi". Dopo che la Jolie gli ha chiesto il divorzio nel 2016 ha smesso anche di bere e ha trascorso un anno e mezzo agli Alcolisti Anonimi: "Avevo un gruppo maschile molto bello lì, molto riservato e selettivo, quindi era un ambiente sicuro perché avevo sentito esperienze di altre persone, come Philip  Seymour Hoffman, che erano state registrate mentre vuotavano il sacco, e questo per me è semplicemente atroce".

Il tatuaggio e quel senso di solitudine mai svanito

Tatuato sul bicipite destro, un verso di una poesia del poeta persiano Rumi: "Esiste un campo al di là di ogni nozione di giusto e sbagliato. Ti incontrerò lì". Da qui, la riflessione sul senso di solitudine che non lo ha mai abbandonato: "Mi sono sempre sentito molto solo nella mia vita, solo quando ero bambino, solo anche qui fuori, è soltanto di recente che mi sono avvicinato maggiormente ai miei amici e alla mia famiglia. Qual è quella frase, potrebbe essere di Rilke o di Einstein, che ci crediate o no, ma era qualcosa che parlava di quando si riesce a camminare con il paradosso, quando si porta con sé contemporaneamente il vero dolore e la vera gioia, questa è la maturità, questa è la crescita".

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