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Sylvester Stallone protesta per il film su Ivan Drago e accusa: “Parassita”

Durissimo attacco di Sylvester Stallone ai produttori di Rocky. L’attore ha commentato in modo feroce la notizia di uno spin off di Rocky sul personaggio di Drago, facendo riemergere ancora la questione dei diritti sulla celebre saga.
A cura di Andrea Parrella
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Nessuno tocchi Rocky e la sua storia! È il grido di dolore di Sylvester Stallone, creatore della saga, che nelle ultime ore si è scagliato contro lo storico produttore Irwin Winkler e la sua famiglia dopo aver appreso dalle agenzie dello sviluppo di uno spin-off di Creed intitolato Drago, tutto dedicato alla famiglia dell'antagonista di Rocky nel quarto capitolo della saga.

Un altro colpo al cuore… Ho appena saputo questa cosa… Ancora una volta, questo patetico produttore novantaquattrenne e i suoi inutili e idioti figli avvoltoi, Charles e David, stanno spolpando le ossa di un altro straordinario personaggio che ho creato, senza nemmeno dirmelo. Chiedo scusa ai fan, non avrei mai voluto che i personaggi di Rocky venissero sfruttati in tal modo da questi parassiti.

Al netto dell'attacco alla famiglia Winkler, non è mancata la precisazione su Dolph Lundgren, l'attore che interpretava Drago nel film e che ha conservato un grande rapporto di amicizia con Stallone: "Detto questo, non ho altro che il massimo rispetto per il mio grande amico Dolph Lundgren".

L'attacco di Stallone al produttore di Rocky

Non è la prima volta che Stallone si scaglia contro Winkler, produttore storico di Rocky e di molti altri capolavori del cinema, da Toro Scatenato a Quei Bravi Ragazzi. Solo alcune settimane fa l'attore e regista aveva chiesto pubblicamente che gli venisse riconosciuta parte del controllo di Rocky. "Quel che è rimasto dei miei diritti", aveva scritto in un lungo post, poi cancellato, in cui esprimeva il desiderio di poter lasciare un pezzo della sua opera più riuscita ai suoi figli.

La genesi di Rocky e i diritti persi da Stallone

La genesi di Rocky ha caratteri da romanzo di formazione. Sebbene il titolo gli abbia garantito due Oscar per il miglior film e il miglior montaggio, oltre alla candidatura all'Oscar come miglior attore e anche per la miglior sceneggiatura, l'enorme successo culturale e soprattutto economico di questa grande epopea moderna ha avuto effetti marginali sulle tasche di Stallone, come lui ha raccontato. La sceneggiatura, scritta in tre giorni, arrivò nelle mani dei produttori quando Stallone aveva all'attivo poche comparsate ed era sostanzialmente un signor nessuno del cinema. Stallone, attraverso i suoi agenti, riesce a convincere Winkler-Chartoff e i distributori della United Artist a produrre il film, ponendo una sola condizione, ovvero che il protagonista sarebbe stato lui. L'affare gli frutta 75mila dollari per la sceneggiatura, oltre a una percentuale sugli incassi di circa 2,5 milioni, ma nessuna opzione sui diritti dello stesso. Ragion per cui successivamente, come lui ha raccontato, Rocky non gli ha garantito molto altro, nonostante altri quattro capitoli da lui sceneggiati e interpretati. Nessun diritto sul film gli è stato riconosciuto.

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