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30 anni di The Bodyguard. Kevin Costner su Whitney Houston: “Non si bastava mai, per questo era grande”

Il 25 novembre 1992 uscì al cinema il film The Bodyguard e la splendida voce di Whitney Houston stregò il mondo con I Will Always Love You. Kevin Costner ai suoi funerali: “Non si sentiva mai abbastanza, era timorosa e insicura nonostante il riscontro del pubblico. Questa era la sua grandezza e anche quello che alla fine l’ha compromessa”.
A cura di Eleonora D'Amore
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Il 25 novembre 1992 uscì al cinema il film The Bodyguard e la splendida voce di Whitney Houston stregò il mondo con I Will Always Love You, brano che divenne la colonna sonora del film e hit mondiale candidata all'Oscar. Il film con Kevin Costner segnò anche il debutto della Houston da attrice. Diretto da Mick Jackson, raccontò la storia di Frank Farmer (Kevin Costner), ex agente segreto che viene ingaggiato come bodyguard personale di Rachel Marron (Whitney Houston), popstar perseguitata da un misterioso stalker. La loro storia fece innamorare il mondo intero, consacrandoli come coppia dorata del grande schermo.

Guardia del corpo inizialmente fu snobbato da decine di produttori e ottenne anche una candidatura come peggior film dell'anno, ma nell'anno di uscita fu il secondo più visto, battuto solo da Aladdin. Ciò che lo rese immortale fu proprio la sinergia tra i due attori protagonisti, che è durata anche negli anni successivi il successo che li travolse al botteghino. Un legame profondo ben visibile nelle parole che Kevin Costner ha pronunciato ai funerali di Whitney Houston, il 18 febbraio 2012. Il discorso integrale lascia pochi dubbi al sentimento autentico che li ha tenuti uniti in scena come nella vita.

All’apice del suo successo come cantante, le proposi il ruolo da coprotagonista per The Bodyguard. Mi rispose, timorosa, che voleva pensarci. Sarebbe stato il suo primo ruolo come attrice. Mi consigliarono altre più esperte. E bianche. Tirarono un sospiro di sollievo quando lei ci disse che avrebbe viaggiato molto per il suo tour e non poteva accettare. Meno contenti invece quando risposi che avremmo aspettato un anno pur di averla. Il giorno del provino aveva paura, c’erano mille cose che le sembravano non andare bene. Le dissi che era bellissima e che non le avrei lasciato mai la mano, ma i suoi dubbi non scemarono. Non si sentiva pronta. Scomparve per più di 20 minuti e quando la vidi riapparire non fu possibile iniziare. La tirai in disparte e le chiesi cosa avesse fatto in quei 20 minuti, mi rispose ‘Niente’. Voleva apparire al meglio, non le piaceva il modo in cui l’avevano truccata, solo che mise su il trucco pesante dei suoi concerti, che si sciolse sotto le caldissime luci del set. Il suo viso era rovinato dai colori sciolti e la pelle rigata. Quando la sistemammo, dimostrò di essere l'attrice che stavamo cercando. Inspiegabile è il peso che accompagna il successo, dubbi e paure costanti, anche io ho avuto i miei. La Whitney che conoscevo io, nonostante il successo mondiale, si chiedeva sempre “Sarò all’altezza?”. Fu questo peso a renderla immensa e, alla fine, anche quello che l’ha compromessa. Whitney se puoi sentirmi vorrei dirti che non eri solo "abbastanza brava", eri grande. Tanti attori avrebbero potuto interpretare il mio ruolo, nessuna sarebbe stata alla tua altezza. Non eri solo apprezzata, eri amata. Ora puoi andare Whitney, scortata dagli angeli, al cospetto di nostro Signore. E quando canterai davanti a Lui, non ti preoccupare: sarai abbastanza brava.

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