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Eurovision Song Contest 2022

Ucraina, un messaggio di pace in mondovisione val bene il rischio squalifica

Pur di lanciare un messaggio di pace, la Kalush Orchestra ha rischiato l’eliminazione dall’Eurovision. Ne valeva la pena.
A cura di Francesco Raiola
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Chi sale sul palco di Eurovision sa che ci sono delle regole stringenti da rispettare, che tutto ciò che vediamo è frutto di ore e ore di prove serrate, niente è improvvisato, anche il "porca vacca" di Laura Pausini era scritto. Per questo quando la Kalush Orchestra ha lanciato il messaggio di pace dal palco del Pala Alpitour, prima di sapere della vittoria finale, in molti sono rimasti sorpresi. Per il messaggio in sé, per la voglia di pace, ma anche perché l'Eurovision ha nel proprio regolamento ufficiale di essere un evento apolitico, che prevede che delegazioni ed emittenti facciano di tutto per evitare che il palco diventi megafono di posizioni politiche. Poi c'è chi se ne frega, come è giusto che sia.

Era difficile, però, tenere fuori quello che sta succedendo in Ucraina, paese che ha subito un'invasione da parte della Russia, fuori dai giochi. E lo sa bene la Kalush Orchestra che dal palco ha voluto mandare un messaggio al proprio popolo e alla comunità internazionale: "Per favore aiutate Mariupol, aiutate l'acciaieria di Azovstal, adesso". Sebbene nei minuti successivi l'EBU abbia fatto sapere di non prendere in considerazione l'esclusione dalla manifestazione, in teoria il rischio esisteva e loro hanno preferito correrlo.

In fondo un messaggio da quel palco è un'occasione troppo ghiotta da lasciarsi sfuggire, milioni di persone, mondovisione, una capillarità social, specie dopo che poche ore prima il presidente Zelensky aveva invitato a votare per loro. Cosa importa la squalifica quando il tuo Paese è in guerra e sono morte migliaia di persone? Da quando è scoppiata la guerra la Kalush Orchestra ha assunto il compito di rappresentare quello che succede e farsi megafono, e hanno fatto bene a rischiare, anche perché squalificarli (nel regolamento si parla di evento apolitico, ma di squalifica solo in caso di canzone/performance troppo lunga) potrebbe rivelarsi un boomerang.

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Giornalista dal 2005, sono responsabile dell'Area Musica di Fanpage.it dal 2013. Sono stato tra i fondatori di Agoravox Italia, e ne sono stato direttore dal 2011 al 2013. Ho scritto di musica, tra gli altri, per Freakout Magazine e Valigia Blu e sono stato relatore al Master di I° livello “Scuola di Giornalismo Post Laurea” dell'Università degli Studi di Salerno. Sono stato per diverse edizioni tra i relatori al Festival Internazionale del giornalismo di Perugia.
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