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Spese sanitarie, come e quanto si può detrarre su visite mediche, interventi e farmaci

Tra le numerose detrazioni che prevede il sistema fiscale italiano, quella delle spese sanitarie rappresenta la tipologia più richiesta. Una guida dell’Agenzie delle Entrate spiega in modo dettagliato le diverse tipologie di spese sanitarie che è possibile riportare nella dichiarazione dei redditi, come presentarle e quali documenti sono necessari.
A cura di Chiara Caraboni
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È stata pubblicata la nuova guida dell'Agenzia delle Entrate dove viene spiegato quali spese sanitarie sono tra le detrazioni previste dalla normativa fiscale italiana. Queste, che sono la tipologia più richiesta dai cittadini, trattano principalmente l'acquisto di medicinali, di analisi, di prestazioni del medico di base ma anche di personale specializzato e di interventi chirurgici.  Nella maggior parte dei casi, è riconosciuta una detrazione dall’Irpef di una percentuale della spesa sostenuta pari al 19% per la parte eccedente l’importo di 129,11 euro, la cosiddetta franchigia. In sostanza, la detrazione spettante è pari al 19% della differenza tra il totale della somma spesa e la franchigia di 129,11 euro. Per usufruire delle detrazioni è necessario, prima di tutto, indicare le spese nella dichiarazione dei redditi relativa all’anno in cui sono state sostenute e documentarle, conservando i giustificativi delle spese per tutto il tempo a disposizione dell'Agenzia delle Entrate per effettuare gli accertamenti, ovvero i cinque anni successivi alla presentazione della dichiarazione. La documentazione delle spese è generalmente costituita dalle fatture rilasciate al contribuente, con indicazione del suo codice fiscale o numero di partita Iva. Il diritto alla detrazione non viene riconosciuto nel caso in cui la spesa è intestata al genitore e sostenuta per il figlio che nel corso dell’anno ha percepito redditi superiori al limite previsto per essere considerato a carico.

Quali spese sanitarie sono detraibili

Le spese per le quali si ha diritto alla detrazione Irpef sono quelle relative alle prestazioni rese da un medico generico, all'acquisto di medicinali (anche omeopatici) da banco o con ricetta medica, all'acquisto di alimenti a fini medici speciali (esclusi quelli destinati ai lattanti). Non rientra, tuttavia, l’acquisto di “parafarmaci” (per esempio, integratori alimentari, prodotti fitoterapici, colliri e pomate), anche se acquistati in farmacia o assunti a scopo terapeutico su prescrizione medica. Si considerano invece le analisi, le indagini radioscopiche, le terapie, le prestazioni chirurgiche, i ricoveri per degenze o collegati a interventi chirurgici, così come le cure termali (escluse le spese di viaggio e soggiorno). Inoltre, l'assistenza infermieristica e riabilitativa, le prestazioni rese da personale in possesso della qualifica professionale di addetto all’assistenza di base o di operatore tecnico assistenziale, le prestazioni rese da personale di coordinamento delle attività assistenziali di nucleo e quelle rese da personale con la qualifica di educatore professionale. Infine, vengono comprese anche le prestazioni rese da personale qualificato addetto ad attività di animazione e di terapia occupazionale. Se le spesa sono state sostenute nell’ambito del Servizio sanitario nazionale la detrazione spetta per l’importo del ticket pagato. Per quanto riguarda l'acquisto di medicinali, deve essere certificata da fattura o dal cosiddetto “scontrino parlante”, in cui risulti specificato natura, qualità e quantità del prodotto e codice fiscale dell’acquirente. Per la specificazione della natura del prodotto, è sufficiente l’indicazione generica nello scontrino fiscale della parola “farmaco” o “medicinale”.

Prestazioni mediche specialistiche

Perché la spesa possa considerarsi detraibile, la natura “sanitaria” della prestazione deve risultare dalla descrizione indicata nella fattura e deve avere scopo terapeutico. Quindi sono detraibili le prestazioni di psicologi e psicoterapeuti, biologi nutrizionisti, ambulatori specialistici per la disassuefazione dal fumo di tabacco. Così come risultano gli esami e le terapie se sono state eseguite in centri autorizzati e sotto la responsabilità tecnica di uno specialista. Sono detraibili anche i compensi erogati a infermieri professionali e a quello autorizzato a effettuare prestazioni sanitarie specialistiche. Alcune spese possono essere detratte solo se vi è una prescrizione medica che dimostri il collegamento tra la prestazione e la patologia. Altre invece, sono quelle per cui si può richiedere la detrazione fiscale solo al verificarsi di alcune condizioni, come nel caso di interventi di dermopigmentazione, per rimediare a danni estetici causati dall’alopecia universale; prestazioni di luce pulsata quando effettuate per sopperire ai danni estetici provocati dall’irsutismo. Si considerano tra questi anche gli interventi di procreazione medicalmente assistita (PMA).

Le prestazioni di crioconservazione di ovociti e degli embrioni, se effettuate nelle strutture autorizzate, nell’ambito di un percorso di procreazione medicalmente assistita, sono detraibili anche quando sono state sostenute all’estero. Sono detraibili anche le spese per la conservazione delle cellule del cordone ombelicale, se essa avviene presso strutture trasfusionali pubbliche o individuate dalle norme vigenti, se dedicate al neonato o a consanguinei con patologia e con approvazione scientifica e clinica. Vengono considerate anche le prestazioni chirurgiche necessarie per un recupero della normalità sanitaria e funzionale della persona, ovvero per interventi tesi a riparare inestetismi, sia congeniti sia talvolta dovuti ad eventi pregressi di vario genere (es: malattie tumorali, incidenti stradali, incendi, ecc.), comunque suscettibili di creare disagi psico-fisici alle persone. In più, rientrano le spese direttamente inerenti l’intervento, di degenza e quelle di cura, relative al trapianto di organi, comprese quelle necessarie a trasferire (anche dall’estero) l’organo da trapiantare sul luogo dell’intervento.

Spese per acquisto o affitto di dispositivi medici

Al verificarsi di determinate condizioni, si può richiedere la detrazione anche per acquistare o affittare i dispositivi medici, nella cui categoria rientrano anche le protesi e le parrucche, se volte a sopperire un danno estetico conseguente a una patologia. Per farlo, è necessario che dalla certificazione fiscale (scontrino fiscale o fattura) risulti chiaramente la descrizione del prodotto acquistato e la persona che sostiene la spesa. In sostanza, non sono considerati validi gli scontrini e le fatture con la sola dicitura “dispositivo medico”.

Tra le spese sanitarie che si possono portare in detrazione rientrano anche quelle sostenute per conto di un familiare non a carico fiscalmente, se relative a determinate patologie che danno diritto all’esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria pubblica. Per poter usufruire della detrazione, il contribuente deve documentare, con certificazione rilasciata dall’azienda sanitaria locale, che la patologia di cui è affetto il familiare rientri tra quelle che danno diritto all’esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria.

Spese dentistiche

Anche per le spese sostenute per gli interventi odontoiatrici è prevista una detrazione del 19% per un ammontare minimo di 129,11 euro. Quelle detraibili, però, sono esclusivamente quelle che derivano da trattamenti volti a migliorare in generale lo stato dei denti. Non è possibile infatti detrarre le spese sostenute per lo sbiancamento dei denti ed in generale per le prestazioni con finalità estetiche.

Spese mediche e di assistenza specifica dei disabili

Le persone con disabilità possono portare in deduzione dal reddito complessivo le spese mediche generiche e di assistenza specifica sostenute nei casi di grave e permanente invalidità o menomazione. Sono considerate con disabilità, ai fini della deduzione, le persone che hanno ottenuto il riconoscimento dalla Commissione medica, le persone che sono state ritenute invalide da altre Commissioni mediche pubbliche incaricate ai fini del riconoscimento dell’invalidità civile, di lavoro, di guerra. Vengono riconosciute le attività di ippoterapia e musicoterapia, a condizione che siano prescritte da un medico che ne attesti la necessità per la cura del portatore di handicap e che siano eseguite in centri specializzati direttamente da personale medico o sanitario specializzato, ovvero sotto la loro direzione e responsabilità tecnica. Queste spese sono interamente deducibili dal reddito complessivo, anche se sostenute dai familiari dei disabili e anche se questi non risultano fiscalmente a carico. Se il documento di spesa è intestato solo alla persona disabile, il familiare che ha sostenuto il costo, per fruire della deduzione, dovrà integrarlo, annotandovi l’importo da lui pagato.

Spese mediche effettuate all'estero

Le spese mediche sostenute all’estero seguono lo stesso trattamento previsto per quelle effettuate in Italia. Per i documenti redatti in una lingua diversa da inglese, francese, tedesco e spagnolo, è richiesta però una traduzione che abbia valore legale; non vi è obbligo di traduzione per i residenti in Valle d’Aosta se la documentazione è scritta in francese, e per i residenti a Bolzano, se i documenti sono scritti in tedesco. Tuttavia non possono essere detratti i costi di trasferimento e di soggiorno all’estero per motivi di salute.

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