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Sparò ai ladri durante un furto: imprenditore condannato a 4 anni e 6 mesi per tentato omicidio

La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 4 anni e 6 mesi di reclusione per Angelo Pevri, imprenditore piacentino che nel 2011 sparò a tre ladri che avevano tentato un furto di gasolio nel suo cantiere, ferendone gravemente uno.
A cura di Davide Falcioni
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I giudici della Corte di Cassazione hanno confermato la condanna a quattro anni e sei mesi di reclusione per Angelo Peveri, imprenditore di Sarmato, in provincia di Piacenza, che la notte del sei ottobre di otto anni fa aprì il fuoco contro tre ladri romeni ferendone uno; i tre stavano mettendo a segno l'ennesimo furto di gasolio in un cantiere di Peveri a Borgonovo.

Peveri, accusato di tentato omicidio, aveva dichiarato agli inquirenti di essere esasperato per i continui furti che aveva subito nei mesi precedenti. Oltre alla condanna di Peveri, difeso dall'avvocato Paolo Fiori del Foro di Piacenza, la Cassazione ha confermato anche la pena di quattro anni due mesi per il suo dipendete che era con lui quando aprì il fuoco contro i ladri.

Peveri era arrivato nel cantiere armato di fucile dopo che era scattato l'allarme per l'intrusione di alcune persone. L'uomo, secondo quanto ricostruito nei primi due gradi del processo e confermato dalla Suprema Corte, aveva sparato ai malviventi in fuga, quindi non con l'intento di difendersi da un pericolo per la propria incolumità. Le indagini erano state condotte dal Nucleo investigativo di Piacenza, coordinato all'epoca dal capitano Rocco Papaleo. Particolarmente significativo il fatto che davanti ai giudici della Cassazione di Roma, lo stesso procuratore generale ha chiesto l'accoglimento del ricorso presentato dalla difesa dei due imputati piacentini, e il rinvio alla Corte di Appello per un nuovo esame del caso. La suprema corte tuttavia ha confermato la condanna. I tre ladri, che dovevano rispondere di tentato furto, hanno da anni patteggiato una pena di 10 mesi e 20 giorni che hanno abbondantemente finito di scontare. Angelo Peveri, invece, rischia ora seriamente di dover scontare in carcere almeno una parte della sua condanna.

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