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Spagna, strage del bus Erasmus: probabile colpo di sonno dell’autista

Grave incidente questa mattina tra Valencia e Barcellona. A bordo c’erano 57 giovani di 19 nazionalità diverse: 5 i feriti italiani. Il ministro catalano: “Probabile causa un errore umano”. L’autista in stato di fermo, ma negativo ai test su droga e alcol.
A cura di Susanna Picone
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Un tremendo frontale alle 6 del mattino ha spezzato la vita di 13 ragazze in Erasmus in Spagna. Tra queste ci sono delle italiane, dalle prime informazioni pare che siano sette. Una strage. I feriti sono 34, dei quali tre sono considerati "molto gravi", 9 "gravi", 22 "non gravi". Le ragazze viaggiavano su un bus che ha perso il controllo e si è scontrato prima contro il guardrail, poi con un'auto finendo rovesciato fuori strada nei pressi di Tarragona, tra Valencia e Barcellona. Sott'accusa l'autista che pare abbia avuto un colpo di sonno. A bordo c'erano 57 studenti, di 19 nazionalità diverse. Tutti giovanissimi, tra i 22 e i 29 anni. Un carico di vita inestimabile. Rientravano da Valencia, dove avevano assistito al famoso festival di fuochi d'artificio di Las Fallas.

L'autista del mezzo è ferito, ma non si troverebbe in gravi condizioni. Si tratta di un uomo di 47 anni con 17 anni di servizio nella ditta di trasporti. Sottoposto a controlli, è risultato negativo ad alcol e droga. Le cause dell'incidente sono ancora da chiarire. Il ministro degli Interni del governo catalano Jordi Janè, secondo quanto riportato da El Pais, ha ipotizzato un possibile errore dell’autista. “Saranno le indagini a stabilire le responsabilità, ma è probabile che si tratti di un errore umano”, ha spiegato il ministro. Al momento dell'incidente le condizioni di visibilità e meteorologiche erano buone. Nelle ultime ore prende peso l'ipotesi che l'uomo possa aver avuto un colpo di sonno. L'autista ha successivamente avuto un malore, un attacco di panico, prima dell'interrogatorio. L'uomo è ora accusato di omicidio plurimo.

I ragazzi erano quasi tutti studenti dell'Università di Barcellona. Venivano da Italia, Francia, Olanda, Finlandia, Ungheria, Germania, Svezia, Norvegia, Svizzera, Repubblica Ceca, Nuova Zelanda, Regno Unito, Perù, Bulgaria, Polonia, Irlanda, Palestina, Giappone, Ucraina. Non si  conosce ancora la loro identità e non sarà svelata finché non si conoscerà il nome di tutte e 13 le giovani donne morte, comprese le sette italiane. Il ministero invita le famiglie dei connazionali a contattare l'Unità di Crisi al numero 0636225 in quanto sembrerebbe che alcune non avessero con sé i documenti.

Il profilo Facebook di Erasmus student network Barcelona è stato listato a lutto. "ESN Barcelona vuole esprimere le sue più sincere condoglianze e ci uniamo al dolore delle famiglie, amici e parenti delle vittime. Soffriamo per la perdita e vogliamo dare la nostra disponibilità a tutti quelli che possano averne bisogno", si legge sulla pagina.

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