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Spagna, bimbo intrappolato nel pozzo: si scava tunnel parallelo, in tv la rabbia del papà

Il piccolo Julen, di 2 anni, è caduto domenica in un pozzo lungo 110 metri, di 25 centimetri di diametro, a Totatlan, in Spagna. Si lavora senza sosta nella speranza di salvarlo ma non si conoscono le condizioni del bambino. Il papà disperato: “Sa cosa significa un’attesa di 30 ore aspettando che tirino fuori tuo figlio?”.
A cura di Susanna Picone
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Si lavora senza sosta da ormai oltre quaranta ore in Spagna nella speranza di salvare il piccolo Julen, un bambino di due anni precipitato domenica in un pozzo a Totatlan, vicino Malaga. Disperati i genitori, che due anni fa avevano già perso il loro primogenito di tre anni, Oliver, colpito da un infarto mentre giocava. Il padre di Julen a “Il programma di Ana Rosa” di Telecinco ha espresso la sua disperazione nell’estenuante attesa del salvataggio di suo figlio. “Molti tweet di appoggio, molti voti, ma nessun mezzo. Lei sa cosa significa un'attesa di 30 ore aspettando che tirino fuori tuo figlio?”, le parole disperate di José Rocío, che fa appello ai soccorritori a salvare suo figlio. Il piccolo Julen ancora non è stato localizzato all'interno del condotto dal diametro di 25 centimetri e di 110 metri di lunghezza in cui è precipitato domenica. “Lei può credere che stamattina alle 11.00 si è saputo che sarebbe venuto un camion da Cadice per rimuovere la terra e che hanno aspettato che arrivasse per spianare la strada?”, ha detto ancora ieri sera il padre del bimbo. "Non dite che sta arrivando il sindaco, raccontate quello che si sta facendo qui, una m… di nulla, che il bambino da 30 ore è intrappolato in un pozzo. Che stiamo morendo!", ha continuato il papà di Julen, che con la moglie Vicky segue sul posto le operazioni di salvataggio, assistiti dagli psicologi del servizio di protezione civile.

Come si lavora per salvare il bimbo nel pozzo: tecnici scavano tunnel orizzontale – Nella speranza di salvare Julen i tecnici hanno cominciato a scavare un tunnel orizzontale per accedere al condotto dov'è precipitato il bambino. Lo ha confermato questa mattina il viceprefetto di Malaga, Marta Gamez, dopo che i soccorsi hanno passato la notte tentando invano di estrarre il terreno franato alla profondità di un'ottantina di metri. La sonda robot con le telecamere è stata bloccata dal “tappo” di materiale e sono stati estratti solo 60 centimetri di terra e pietre, per cui la guardia civile ha avviato un piano alternativo. “Da questa mattina alle 7 si sta lavorando per scavare un foro laterale e orizzontale, della lunghezza fra 50 e 80 metri, che arrivi all'altezza del pozzo dove crediamo sia Julen”, ha detto Marta Gamez ai media aggiungendo che questo “è il metodo più sicuro”.

Non si sa se il bambino è vivo – La vicenda del piccolo Julen, caduto nel pozzo alle 14 di domenica mentre era lì vicino coi genitori e alcuni amici, tiene tutta la Spagna con il fiato sospeso e ricorda molto il caso accaduto nel 1981 a Vermicino, quando Alfredino Rampi cadde in un pozzo e a nulla valsero gli sforzi per cercare di riportarlo in superficie. Le squadre di soccorso, che hanno mobilitato un centinaio di uomini, non conoscono le condizioni del bambino. Secondo testimonianze delle squadre di salvataggio, il pianto flebile del bambino, inizialmente udibile, è cessato. Il robot sceso con le telecamere non è riuscito ad andare oltre i 78 metri e ha intercettato solo il sacchetto di caramelle che il bambino aveva con sé al momento della caduta.

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