562 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Sophia e Barbara, scampate agli attentati di Parigi: “L’arma di Abdeslam si è inceppata”

Parlano le protagoniste del video in cui ad uno degli attentatori di Parigi si inceppa l’arma: “Non avevamo capito che il terrorista aveva tentato di ucciderci. Abbiamo pensato che non ci avesse visto”
A cura di Antonio Palma
562 CONDIVISIONI
Immagine

Sophia e Barbara la sera del 13 novembre scorso si trovavano insieme sedute ai tavoli eterni della pizzeria Casa Nostra di Parigi quando su di loro sono piombati improvvisamente i terroristi armati di kalashnikov che hanno iniziato a sparare all'impazzata sulle persone presenti. Come tanti altri hanno pensato che fosse finita, ma nemmeno loro si erano accorte di essere andate tanto vicino alla morte. La 40enne Sophia Bejali e la 18enne Barbara Serpentini infatti sono le due donne scampate agli attentati di Parigi solo perché l'arma di Abdeslam Salah, l’uomo che ora è il più ricercato d’Europa, si è inceppata. La loro storia è venuta fuori dopo la diffusione di un terribile video dell'assalto al locale pubblicato dal Daily Mail. Nel video delle telecamere a circuito chiuso si vede quando l'attentatore mira alle persone nascoste sotto uno dei tavolini, ma il mitra si inceppa o finisce le munizioni e così l'assalitore fugge. In un primo momento si era parlato di una sola donna, ma poi è stato lo stesso giornale britannico a raccontare che sotto quel tavolino preso di mira dal terrorista c'erano in realtà due donne.

"So che sembra assurdo, ma ancora non riesco a identificarmi nella donna del video. È come se mi vedessi dall'esterno: non riesco a credere di essere io", ha raccontato la 18enne Barbara, studentessa italiana di scienze politiche, aggiungendo: "Le scarpe del terrorista erano a 20 centimetri da me. Sono scappata tenendomi le mani sugli occhi, come se lui così non si potesse accorgere di me". "Erano due settimane che non ci vedevamo e io le ho proposto drink. Ci siamo incontrate a Rue Fontaine du Roi e poi incamminate verso i due caffè. Eravamo incerte su dove andare. Se avessimo scelto l’altro ristorante, quello di fronte, magari ci saremmo sedute fuori, era una bella serata. E saremmo morte come altri cinque clienti" ha raccontato invece Sophia .

"Mi ricordo questa auto nera che si è fermata davanti a noi. E subito ho sentito dei rumori che sembravano petardi. Dopo pochi secondi ho capito che erano colpi d’arma da fuoco. Ho spinto Barbara sotto il tavolo, così forte che urtando la sedia e il piano si è fatta diverse sbucciature" ha ricostruito la 40enne, aggiungendo: "Poi non ricordo bene, la mente è come appannata. So solo che eravamo abbracciate strette e per questo non abbiamo visto molto. Ho sentito tanti colpi, capivamo c’era gente che moriva attorno a noi. Era il terrore. I colpi erano così forti che non sentivo altro, né urla né nulla. Quindi i colpi sono finiti e ho urlato a Barbara: Corri!". "Non avevamo capito che il terrorista aveva tentato di ucciderci. Abbiamo pensato che non ci avesse visto. Non avevo capito che eravamo così vicine a essere uccise. È pazzesco pensare che le nostre vite sono state salvate a causa della mancanza di un proiettile o da un kalashnikov inceppato" ha concluso Barbara.

562 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views