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“Sono Pierluigi, per molti Piergay”: il post di un 20enne vittima di bullismo è virale

Un post su Facebook di Pierluigi Glionna, un giovane che vive a Spinazzola, in Puglia, sta facendo il giro del web. Il ragazzo, dopo l’ennesimo episodio di violenza verbale, ha deciso di raccontare la sua storia di vittima di bullismo.
A cura di Susanna Picone
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Pierluigi Glionna è un giovane pugliese che ha quasi venti anni. Vive a Spinazzola (Barletta-Andria-Trani) ed un aspirante attore e regista. Con un post pubblicato alcuni giorni fa sul suo profilo Facebook Pierluigi ha voluto raccontare la sua storia, quello di un ragazzo vittima da anni di atti di bullismo. Il suo post, che il giovane ha deciso di scrivere dopo aver subito l’ennesimo episodio di violenza verbale da parte di un gruppo di ragazzini, in poco tempo ha ottenuto migliaia di reazioni e condivisioni. E quando la sua lettera è diventata virale in tanti hanno voluto sapere di più della sua storia. “Ciao, sono Pierluigi; per gli amici Pier, Pipè, Piè… per molti sono purtroppo Piergay”, inizia così il post del giovane su Facebook. Il ventenne racconta di essere nato in una famiglia in cui la diversità è vista come qualcosa di unico, da valorizzare e custodire, ma dice anche che fin dai primi anni delle elementari la sua vita è stata macchiata da voci, insulti e ingiurie. “Per quasi 10 anni – si legge nel post – non c'era volta che attraversavo una piazza e non sentivo insultarmi o vedere gente che rideva di me; non potevo entrare in un bar o semplicemente uscire con le mie amiche. Questo schifo mi ha fatto cambiare scuola superiore perché ogni giorno durante il viaggio di ritorno subivo bullismo. Questo schifo mi ha fatto rinchiudere dentro casa per un periodo perché avevo paura di uscire”.

L'appello del giovane: "Non bisogna rimanere impassibili, bisogna agire" – E purtroppo ancora una volta Pierluigi ha subito un episodio di violenza. Ad aggredirlo, in questo caso, un gruppo di ragazzini di 13 o 14 anni che gli ha urlato quel nomignolo per strada. Da qui l’appello del giovane stanco di subire violenza: “La cosa che mi da più rabbia – scrive – è che sono le nuove generazioni, gli adolescenti, i bambini ad usare questi termini… insomma da chi nel 2018 dovrebbe sapere che gay non è una parolaccia, che gay un insulto non è. Non bisogna rimanere impassibili, bisogna agire”. Da giorni, Pierluigi ha cominciato a ricevere solidarietà, consigli e racconti da ogni parte del Paesde. “Ho ricevuto anche moltissimi messaggi – ha detto all’Ansa – di adolescenti da tutta Italia che mi hanno raccontato storie terribili che ho consigliato di denunciare immediatamente”. A loro e a quanti arrivano a pensare anche al suicidio, il giovane consiglia di “avere coraggio e amare la propria diversità”. Se oggi trasformo “la tristezza in rabbia a 12 anni, quando ti senti solo e ti convinci di essere tu quello sbagliato, è inevitabile pensare di farla finita”, ha confessato il ragazzo.

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