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Sondaggi politici: vola la Lega, M5s al 33,7%, Leu e + Europa sempre più giù

Il persistere della crisi di governo non sembra danneggiare Salvini e Di Maio, che aumentano i consensi. Stabili PD e FI, l’incertezza danneggia i piccoli partiti.
A cura di Redazione
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Sono passati oltre due mesi dalle elezioni politiche del 4 marzo e la crisi determinata dall'assenza di una chiara maggioranza in Parlamento sembra ancora lontana da una soluzione. Lunedì il Presidente della Repubblica Mattarella farà l'ennesimo tentativo per convincere i partiti ad appoggiare una soluzione di transizione, ma non è ancora possibile escludere un veloce ritorno alle urne. Dunque, acquista particolare rilevanza provare a comprendere quali sono gli andamenti del consenso per leader e partiti in questo momento, ovvero come gli elettori stanno valutando le scelte operate dai vari Di Maio, Salvini, Berlusconi, Martina e via discorrendo, in queste convulse settimane di consultazioni, botta e risposta e incontri più o meno riservati per lavorare alla formazione di un nuovo governo.

Il lavoro dell'istituto di rilevazione Ipsos, pubblicato sul Corriere della Sera, ad esempio, evidenzia con grande chiarezza come i principali attori politici di questa fase non escano affatto ridimensionati e, anzi, finiscano col sottrarre consensi alle piccole formazioni politiche. Se si votasse ora, infatti, il primo partito sarebbe ancora il Movimento 5 Stelle, premiato dal 33,7% degli elettori e dunque in crescita di un punto rispetto al 4 marzo. Molto distante, ma comunque in clamorosa crescita, la Lega di Matteo Salvini, ora accreditata del 21,2% dei consensi, rispetto al 17,4% di due mesi fa. Stabile il Partito Democratico, al 18,3%, ma in flessione rispetto alle ultime settimane in cui sembrava aver recuperato terreno. Ancora giù Forza Italia, ora al 13,1% e il calo di circa un punto rispetto alle politiche, così come perde consensi anche Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni. In calo anche +Europa di Emma Bonino, al 2,2%, così come Liberi e Uguali, ora accreditato del 2,8%: entrambe queste forze politiche resterebbero fuori dal Parlamento, considerata l'impossibilità di superare la soglia di sbarramento prevista dal Rosatellum, il 3%.

Tra le coalizioni, il centrodestra sfiora il 38% (ma ancora lontano dall'autosufficienza in Parlamento), il centrosinistra è al 23% e il M5s, ovviamente, resta al 33,7%.

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