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Sondaggi. Gli elettori del Movimento 5 stelle vogliono l’accordo di governo con la Lega

Solo il 16 per cento degli elettori del Movimento 5 stelle vuole l’asse con il Pd. Tra i leghisti il 41% preferisce l’intesa con Di Maio. Ma ciò che emerge in maniera più distinta dal sondaggio del Corsera è l’incertezza degli italiani sul futuro dell’esecutivo.
A cura di Biagio Chiariello
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I sondaggi sembrano parlare chiaro: gli elettori del MoVimento 5 Stelle non hanno nessuna intenzione di accettare un’alleanza o un patto o un contratto con il Partito Democratico e preferiscono la Lega come partner di governo. È quanto riporta un sondaggio di Nando Pagnoncelli pubblicato sul Corriere della sera.

Tra i pentastellati l'alleanza preferita è quella con la Lega (59%) che precede di gran lunga quella con il Pd (16%) e con il centrodestra (all'8% nonostante il veto di Di Maio su Berlusconi). I leghisti appaiono divisi: il 41% auspica un accordo con M5S, mentre il 34% privilegia un'alleanza della coalizione di centrodestra con i pentastellati, ipotesi largamente preferita (65%) dagli elettori di Forza Italia tra i quali solo il 10% gradirebbe un governo con il Pd.

Più articolata la situazione tra i sostenitori del Pd:

In attesa di conoscere l'esito della direzione del 3 maggio, il 39% degli elettori si dichiara favorevole a un governo con i 5 Stelle, il 10% preferirebbe allearsi con il centrodestra, il 19% vorrebbe stare all'opposizione e ben il 32% non prende posizione. Costoro potrebbero rappresentare l'ago della bilancia rispetto alle decisioni future del partito.

Ma ciò che emerge in maniera più distinta dal sondaggio del Corsera è l’incertezza degli italiani sul futuro dell’esecutivo:

Oggi il 43% (+15 da fine marzo) non è in grado di prevedere quale potrebbe essere la futura maggioranza. In forte calo le previsioni sia di un’alleanza 5 Stelle-centrodestra (da 35 a 19%), sia M5S-Lega (da 29 a 16%), mentre si alzano le quotazioni di un governo M5S-Pd (da 4 a 13%) e Pd-centrodestra (da 4 a 9%).

Ma cosa si augurano gli elettori?

L’auspicio prevalente (49%) è quello di un esecutivo di legislatura per far ripartire il Paese e non vanificare i segnali di ripresa, mentre uno su quattro (26%), prefigurando una coabitazione complicata tra alleati diversi, lo preferirebbe di breve durata, per approvare la manovra finanziaria e fare una nuova legge elettorale. Da ultimo, lo scenario più complesso: che fare se non si trovasse alcun accordo? Un italiano su due (in aumento di 3 punti) preferirebbe tornare subito al voto rispetto all’ipotesi di un governo di larghe intese sostenuto da tutte le parti politiche, di breve durata, con programma e obiettivi limitati e un premier indicato da Mattarella. Quest’ultima eventualità è preferita dal 32% (in calo di 7 punti) e prevale solo tra i dem (50% a 42%).

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