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“Socrate resisti”. Al liceo romano incendiato danni per almeno 200mila euro

Gli studenti hanno scritto fuori dal Liceo “Socrate Resisti”: otto aule erano state incendiate nella notte tra sabato e domenica.
A cura di Davide Falcioni
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Il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro ha fatto visita questa mattina al Liceo Socrate di Roma, incendiato nella notte tra sabato e domenica. I sospetti ricadono su un alunno che è stato bocciato: "L'ammontare dei danni lo sapremo tra qualche giorno ma certamente sono oltre i 200 mila euro – ha detto Pecoraro -. L'auspicio è che gli accertamenti portino subito all'individuazione dei delinquenti che hanno compiuto quest'atto criminoso nei confronti di una istituzione che è il liceo Socrate. Le indagini sono in corso facciamo lavorare la polizia e i carabinieri».

Intanto fuori dall'edificio è stato scritto "Socrate resisti!". I ragazzi hanno anche affisso un manifesto, a firma Collettivo politico Dante Di Nanni, all'entrata della scuola: "Nella notte tra il 12 e il 13 luglio la nostra scuola è stata devastata da un incendio – scrivono – Noi studenti non ci siamo lasciati sopraffare da un simile attacco, ma abbiamo da subito espresso la volontà di andare avanti per ricostruire la nostra casa e continuare a lottare per gli ideali in cui crediamo".

La scuola è da sempre in prima linea nella lotta all'omofobia e per questo è stata spesso in passato al centro di episodi di vandalismo che hanno frequentemente visto protagonisti esponenti dell'estrema destra romana. L'attacco incendiario, tuttavia, potrebbe non avere scopi politici e secondo la Digos il responsabile potrebbe essere stato un ragazzo bocciato (comunque legato ad ambienti di estrema destra): l'alunno in questine sarebbe stato anche in passato protagonista di danneggiamenti e – anche per questo – non è stato promosso al quinto anno. Recentemente, avrebbe anche minacciato una professoressa, che starebbe valutando se sporgere denuncia. Tuttavia l'autore del violento blitz ha lasciato molte tracce: non ha utilizzato i guanti, e le sue impronte digitali sono al vaglio della polizia scientifica. Inoltre non ha fatto caso alle telecamere di sorveglianza, che hanno ripreso tutta la scena.

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