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Usa, vice sceriffo uccide afroamericano disarmato: la vittima si era già arresa

In un video si vede l’assassinio di un afroamericano, già immobilizzato, da parte di un agente. L’agente sostiene però che lo sparo è partito per errore. L’episodio risale al 2 aprile scorso ed è avvenuto a Tulsa, in Oklahoma.
A cura di Biagio Chiariello
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 Polizia di nuovo nella bufera negli Stati Uniti. Un uomo di colore di 44 anni, disarmato, che si era già arreso ed era stato immobilizzato, è stato ucciso da un agente riservista, un 73enne, a Tulsa, in Oklahoma. Quest’ultimo ha sostenuto di aver estratto e usato per errore la pistola di ordinanza mentre era convinto di aver impugnato un taser (l’arma elettrica che emette una scarica paralizzante). Il 44enne ucciso si chiamava Eric Courtney Harris ed aveva precedenti penali. Secondo la polizia, stava vendendo una pistola calibro 9 mm ad un agente sotto copertura.

L'episodio risale al 2 aprile, ma solo oggi si è appreso del filmato registrato dalla body camera di un agente di polizia e diffuso dall’ufficio dello sceriffo di Tulsa. Si vede Harris che prova a fuggire dalle auto della polizia. Una volta raggiunto, si ferma, alza le mani e viene steso a terra. Tra gli agenti scesi dalle volanti, c’è anche il vicesceriffo Bob Bates. Lo si sente gridare "taser, taser" per avvertire il collega, che teneva ferma la vittima, di allontanarsi per non restare colpito anche lui dalla scarica. Ma poco dopo si sente un singolo colpo di pistola. A quel punto la situazione si fa drammatica, con Bates che grida: "Gli ho sparato. Mi Spiace". E Harris: "Mi hai sparato. O mio dio, Non respiro". Harris sarà dichiarato morto un'ora dopo in ospedale.

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