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Mamma malata di cancro uccide la figlia di 9 anni, poi tenta il suicidio: “Non ce la faccio più”

Dramma in Siberia dove Maria Russkikh, 29enne malata terminale di cancro, ha prima ucciso la figlia di 9 anni e poi ha tentato di suicidarsi lanciandosi dall’ottavo della sua abitazione. Salvata, è stata trasferito all’ospedale di Novosibirsk dove versa in gravi ma stabili condizioni. La polizia ha trovato una nota in casa in cui la donna spiega i motivi del suo gesto: “Non posso più convivere con questi insopportabili mal di testa. Perdonatemi”.
A cura di Ida Artiaco
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Ha strangolato la figlia di 9 anni e poi ha tentato di suicidarsi lanciando dall'ottavo piano di un palazzo dove si trova la loro abitazione. Dramma nella città di Novosibirsk, nella Siberia sud occidentale, dove Maria Russkikh, 29 anni e malata terminale di cancro, ha prima ucciso la bambina e poi ha provato ad ammazzare se stessa, non riuscendoci. È successo il 16 gennaio scorso. La neve caduta abbondante nella regione negli ultimi giorni ne ha attutito la caduta e lei ora si trova ricoverata in condizioni critiche in ospedale. A dare l'allarme sono stati alcuni vicini di casa che hanno sentito i suoi gemiti di dolore. "Era quasi nuda, aveva le mani e le gambe coperte di sangue, anche se non c'erano ferite sul suo corpo", ha riferito un testimone alla stampa locale, come riporta il quotidiano inglese Daily Mail. "Le abbiamo chiesto cosa fosse successo – ha aggiunto l'uomo -, ma lei chiedeva solo aiuto perché non riusciva più a sentire i suoi arti. Lei è una casalinga e il marito un militare, non c'è mai a casa".

Mentre i paramedici trasferivano la donna in ospedale, gli agenti della polizia locale entravano nel suo appartamento, dove hanno scoperto il corpo senza vita della figlia, che giaceva in una pozza di sangue vicino alla porta d'ingresso. Stando alle prime analisi effettuate sul cadavere, la piccola sarebbe stata colpita mortalmente con un colpo alla testa effettuato con un oggetto pesante prima di essere strangolata. Altre analisi, hanno aggiunto gli inquirenti, hanno poi confermato che il sangue trovato sul corpo di Maria apparteneva proprio alla bimba. Nell'appartamento gli investigatori hanno anche trovato una nota scritta dalla 29enne, affetta da cancro allo stadio terminale, con la quale ha spiegato le motivazioni del suo gesto: "Non posso più convivere con questi insopportabili mal di testa. Perdonatemi. Amo molto la mia piccola ma non ce la faccio più". È dunque possibile che la donna abbia avuto un esaurimento nervoso dovuto alla malattia e abbia così deciso di mettere in atto il suo piano omicida prima di tentare di togliersi la vita. Maria è ancora ricoverata, le sue condizioni, dicono i medici, sono critiche ma stabili. Accusata di omicidio, sarà posta sotto custodia quando sarà dimessa, come spiega un comunicato delle forze dell'ordine.

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