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Slitta la riforma per i precari della scuola: un anno di tregua per i trasferimenti

Nel 2015-2016 gli insegnanti precari neoassunti grazie a “La Buona scuola” potranno accettare una supplenza vicino alla propria residenza prima di un eventuale trasferimento.
A cura di Susanna Picone
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Dopo l'approvazione del piano straordinario che prevede 103mila assunzioni di precari la “Buona Scuola” di Matteo Renzi e Stefania Giannini andrà incontro a un anno di “tregua” per quanto riguarda i trasferimenti. Il Miur dopo le polemiche di questi giorni avrebbe deciso di consentire per il 2015-2016 ai neoassunti di accettare incarichi di supplenza vicino casa senza perdere il ruolo. Come ricostruisce Il Messaggero, l’anno che avrebbe dovuto vedere il debutto della riforma della scuola sarà dunque un anno di tregua almeno per i precari che hanno detto no alle assunzioni proposte dal governo. A tendere una mano ai docenti è stata la ministra dell’Istruzione Giannini che in merito alle supplenze sull’organico di fatto ha chiesto agli uffici scolastici territoriali di effettuare le nomine entro l’8 settembre. Si tratta degli incarichi di docenza fino al termine delle lezioni. Un “compromesso” che da qualcuno viene interpretato come una cessione alle pressioni dei sindacati.

La protesta dei sindacati – I sindacati continuano comunque a portare aventi la loro battaglia e stanno già pensando a un nuovo sciopero in autunno. “Siamo convinti che il potenziamento degli organici – così Domenico Pantaleo della Flc Cgil – non sarà altro che un tappabuchi, con cui coprire le supplenze che resteranno scoperte. Le graduatorie infatti non verranno esaurite: ci sono ancora i 30mila iscritti, che non vogliono l’assunzione, e gli oltre 20mila della scuola dell’infanzia che pur avendo presentato regolare domanda non saranno assunti fino a che non sarà pronto il piano per il settore che riguarda la fascia 0-6 anni. Ci sono inoltre tutti coloro che stanno presentando i ricorsi per rientrare nelle graduatorie. L ’11 settembre ci sarà un incontro le tra le rappresentanze sindacali al teatro Quirino di Roma, per organizzare un piano di lotta e mobilitazione e per difendere i diritti di tutti i docenti. Ne uscirà un piano di mobilitazioni unitario”.

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