11 CONDIVISIONI

Sisma LʼAquila, Mattarella concede grazia a ex direttore del Convitto crollato

Livio Bearzi era stato condannato a 4 anni per il crollo della struttura in cui morirono tre studenti durante il terribile terremoto dell’Aquila del 2009 e l’unico a finire in carcere per il sisma in Abruzzo. Sta già svolgendo la misura dell’affidamento in prova ai servizi sociali come alternativa al carcere.
A cura di Antonio Palma
11 CONDIVISIONI
Immagine

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha concesso la grazia sulla pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici per Livio Bearzi, l'ex direttore del Convitto crollato durante il terribile terremoto dell'Aquila del 2009 e l’unico condannato in via definitiva e costretto la carcere per la tragedia in  cui morirono tre studenti. Lo ha riferito all'ANSA il suo legale, l'avvocato Stefano Buonocore, esprimendo "grande soddisfazione" per la decisione del Capo dello Stato. Il dirigente scolastico friulano, al quale era stata contestata l'omessa valutazione dell’enorme pericolo incombente sul convitto e la mancata attuazione di un piano di emergenza, presto quindi potrà tornare a scuola.

Livio Bearzi in realtà era stato già scarcerato nel 2015 dopo poche settimane di carcere, ottenendo dal Tribunale di Sorveglianza di Trieste l'affidamento in prova ai servizi sociali. Dopo l'ordine di carcerazione emesso dalla Procura generale della Corte d'Appello de L'Aquila il 10 novembre del 2015, infatti, per lui arrivò la misura alternativa al carcere concessa in via provvisoria dal Magistrato di Sorveglianza di Udine il 23 dicembre 2015, poi confermata in via definitiva nell'aprile 2016 dal Tribunale di Trieste. Affidamento in prova che Livio Bearzi sta tuttora svolgendo con attività di volontariato presso un consorzio che si occupa di accoglienza ai profughi.

Bearzi era stato condannato con sentenza definitiva della Cassazione a quattro anni di reclusione per l’omicidio colposo dei tre studenti morti nel crollo del Convitto e per lesioni ad altri due studenti rimasti feriti nello stesso drammatico evento. Erano stato ritenuto colpevole per la mancata ristrutturazione del vecchio edificio del Convitto e per l’assenza di un piano per la sicurezza. A favore della sua scarcerazione però si erano mossi in tanti dai deputati agli amministratori locali, dal sindacato dei dirigenti scolastici ad alcuni Ordini degli Avvocati che poi hanno promosso anche la richiesta di grazia a Mattarella

11 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views