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Siria: oggi la verità sulle armi chimiche. Pronto un dossier dell’Onu

Oggi a New York verrà presentato il rapporto dell’Onu sulle armi chimiche in Siria. Kerry intanto torna a minacciare: “Non ancora escluso l’intervento militare”.
A cura di Davide Falcioni
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E' solo questione di ore poi conosceremo la verità sull'utilizzo di armi chimiche in Siria. Oggi infatti verrà reso noto il dossier redatto dagli ispettori dell'Onu, in un clima di crescente tensione: persino i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza (Usa, Gran Bretagna, Francia, Russia e Cina) sono all'oscuro di tutto, mentre ieri Ake Sellestrom, il capo del team di esperti, è giunto a New York con in mano i dossier, che sono stati opportunamente secretati. Nel tardo pomeriggio (ora italiana) verranno diffusi tra le centinaia di giornalisti accorsi al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite i dati elaborati dagli ispettori nei laboratori europei. Dopo mesi di illazioni oggi conosceremo finalmente la verità: nei giorni scorsi erano trapelate alcune anticipazioni alla stampa internazionale, che aveva parlato della certezza matematica circa l'utilizzo di armi chimiche. Restano tuttavia da chiarire le responsabilità diretta di Bashar al-Assad oppure di ufficiali dell'esercito. La cosa, ribadiscono fonti Onu, appare difficile visto che il mandato conferito dal segretario generale agli ispettori, è strettamente circoscritto alla determinazione del "se" siano state usate armi chimiche, e non da chi. Intanto un recente rapporto dell'Onu ha stabilito che crimini di guerra sono stati commessi sia dall'esercito lealista che dagli oppositori.

Nel frattempo ieri John Kerry è tornato a ribadire che l'ipotesi dell'operazione militare non è ancora stata scongiurata, mentre contemporaneamente è partito uno scambio di lettere tra Iran e Stati Uniti nel quale Teheran ha dichiarato la sua disponibilità a allestire una base logistica delle Nazioni Unite per offrire assistenza umanitaria alla Siria: alla proposta ha fatto seguito nel giro di 24 ore la creazione ufficiale del "primo team Onu di aiuto umanitario" in Iran attraverso un "memorandum d’intesa" fra Teheran e l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Unocha), nell’ambito di una cooperazione strategica di lungo periodo.

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